Sébastien Castellion

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Sébastien Castellion (1515 – 1563), umanista e teologo francese.

Citazioni di Sébastien Castellion[modifica]

  • Non c'è quasi nessuna setta... che non consideri le altre come eretiche, di modo che se, in questa città o in questa regione, sei considerato nel vero, in quella vicina sarai ritenuto eretico. E così se qualcuno oggi vuol vivere, deve possedere tante fedi e religioni quante città o sette esistono; come colui che per attraversare i paesi deve cambiare di giorno in giorno la sua moneta, perché quella che in un posto è buona, in un altro non ha corso.[1]

Contra libellum Calvini[modifica]

  • San Paolo ci dice quali sono i frutti dello spirito: sono la carità, la gioia, la pace, la longanimità, la benignità, la bontà, la fedeltà, la mitezza, la temperanza. Da questi frutti si può facilmente giudicare quale setta sia la migliore, e cioè quella di coloro che credono e obbediscono a Cristo e imitano la sua vita, siano essi luterani, zwingliani, anabattisti o di qualunque altro nome. E infatti la verità sta nelle cose e non nelle parole.
    Così oggi, tralasciando il comportamento e la santità di vita, gli uomini sono soliti giudicare in base alla dottrina e uccidere quelli che dissentono da loro in qualche cosa, anche se per altro verso siano di buoni costumi, il che non deve invece avvenire. (in Millennium, p. 493)
  • [...] poiché gli uomini vogliono che si uccida e si giudichi sulla base non del comportamento ma della dottrina e poiché non è ancora stato stabilito quale setta sia la migliore (né si potrà farlo prima della venuta del Giudice), nel frattempo ci si domanda come bisogna comportarsi nei confronti degli ostinati. A questo punto, se si è dell'opininione che debbano essere uccisi, i fautori di ogni setta verranno uccisi da parte di coloro che aderiscono a una setta diversa.
    Così avverrà che i calvinisti saranno uccisi in Francia e i papisti a Ginevra, i luterani dagli zwingliani e gli zwingliani dai luterani, gli anabattisti da tutti questi e, viceversa, tutti questi dagli anabattisti; e la mancanza di un limite a queste uccisioni farà sì che alla fine tutti quanti dovremo cadere a forza di colpirci vicendevolmente. Chi ritiene di costruire la Chiesa con questa furia assassina, in realtà trasforma Cristo in Satana. È col sangue, infatti, e non con l'amore che si costruisce la chiesa di Satana. (in Millennium, p. 493)
  • Si ritengono eretici i papisti, i valdesi, i luterani, gli zwingliani, gli anabattisti, e altre sette di questo genere. Io affermo invece che nessuna di queste deve essere di per sé chiamata empia, quand'anche tutte quante errassero. Tutte credono infatti nel medesimo Dio e nel medesimo Cristo signore e salvatore. (in Millennium, p. 494)

Note[modifica]

  1. Citato in Fernand Braudel, Il mondo attuale, volume secondo, traduzione di Gemma Miani, Einaudi, Torino, 1966, p. 404.

Bibliografia[modifica]

  • Gianni Gentile, Luigi Ronga e Anna Rossi, Millennium, Storia e geostoria dal Mille ai giorni nostri, vol I, Dal Mille alla metà del Seicento, Editrice La Scuola, 2012.

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