Vahagn Khachaturyan

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Khachaturyan nel 2022

Vahagn Garniki Khachaturyan (1959 – vivente), economista e politico armeno.

Da "Noi vittime collaterali del conflitto in Ucraina. Nel Nagorno-Karabakh l'Azerbaijan vuole la pulizia etnica"

Sul blocco dell'Artsakh. Intervista di Luca Steinmann, repubblica.it, 23 marzo 2023.

  • Se osserviamo la situazione vediamo che siamo già in guerra. Ci siamo sempre stati negli ultimi 30 anni, quando iniziò il primo conflitto del Nagorno-Karabakh. Trent’anni fa la situazione era la stessa di oggi, ieri come ora era in gioco la sopravvivenza degli armeni. Non ci sarebbe stata la guerra se non ci fossero stati i massacri di Sumgait nel 1988 e di Baku nel 1990, che non erano spontanei ma organizzati dalle autorità azere. Il risultato è stato che né a Sumgait né a Baku vive oggi più alcun armeno. Oggi la politica dell’Azerbaijan è la stessa. Vuole svuotare il Nagorno-Karabakh degli armeni.
  • Baku sostiene che [gli armeni del Nagorno Karabakh] devono vivere sotto la legge azera oppure se ne devono andare. Sanno benissimo che nessun armeno vorrebbe mai vivere sotto le sue leggi, senza diritti umani, democrazia e in costante pericolo.
  • I peacekeepers [russi] provano a risolvere la situazione, ma la Russia vive oggi una situazione difficile per via del conflitto in Ucraina. L’Azerbaijan se ne rende conto e per questo se ne approfitta.
  • Dal 24 febbraio 2022 il ruolo di Baku è cresciuto di importanza, soprattutto in relazione all’Europa che per compensare la mancanza di idrocarburi che non compra più dalla Russia sta aumentando notevolmente le proprie importazioni dall’Azerbaijan. In questa posizione Baku pensa di potere fare ciò che vuole e che tutto gli venga perdonato. Noi abbiamo una domanda per l’Unione Europea: volete proteggere una democrazia come l’Armenia o sostenere un Paese non democratico come l’Azerbaijan?
  • L’Armenia è legata alla Russia da un accordo di mutua sicurezza. Tuttavia, quando il 12 settembre 2022 siamo stati aggrediti dall’Azerbaijan e Mosca sarebbe dovuta intervenire in nostra difesa non lo ha fatto. Non ha nemmeno condannato l’Azerabijan né gli ha chiesto di lasciare i nostri territori che aveva conquistato. Questo permette all’Azerbaijan di alzare i toni e di rivendicare il controllo non solo del Nagorno-Karabakh ma anche dell’Armenia, addirittura rivendicando che Erevan sia una città azera. Ma allora cosa serve avere un’alleanza militare con la Russia?
  • Gli accordi di pace del 2020 prevedevano che l’Armenia concedesse all’Azerbaijan di fare circolare le proprie merci e i proprie uomini lungo una strada che parte da Baku, attraversa il nostro Paese e arriva fino alla Turchia, passando per la regione del Nakhchivan. Oggi però Baku ha alzato il tiro e rivendica non solo una strada, ma addirittura un intero corridoio che tagli in due l’Armenia e nel quale vigano le sue leggi.
  • Noi armeni siamo i primi a volere la fine al conflitto in Ucraina che sta permettendo al nostro vicino di utilizzare questa situazione ai danni del nostro Paese e dei nostri cittadini.
  • Durante tutta la nostra storia abbiamo combattuto per la libertà, per la sovranità e per avere uno Stato che tante volte abbiamo perso. Vogliamo realizzare tutto questo attraverso la democrazia, che è espressione del nostro credo, il cristianesimo, che significa libertà e democrazia.

Citazioni su Vahagn Khachaturyan[modifica]

  • Per quanto riguarda l'opinione xenofoba del presidente dell'Armenia, secondo cui nessun armeno vuole vivere sotto le leggi dell'Azerbaijan, vorrei dire che l'Azerbaijan è un paese multiconfessionale e multietnico. La nostra Costituzione protegge i diritti delle minoranze in Azerbaijan. Chiunque conosca la situazione attuale in Azerbaijan può confermare che l'Azerbaijan è un paese con un alto livello di tolleranza religiosa ed etnica, dove i rappresentanti di diversi gruppi etnici e confessionali vivono in pace e dignità. (Rashad Aslanov)

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