Béla Guttmann

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Béla Guttmann nel 1966

Béla Guttmann (1899 – 1981), calciatore e allenatore di calcio ungherese naturalizzato austriaco.

Citazioni di Béla Guttmann[modifica]

  • Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d'Europa e il Benfica, senza di me, non vincerà mai più una Coppa dei Campioni.[1][fonte 1][fonte 2]
  • Mi cacciano anche se non sono né un criminale né un omosessuale, addio.[2][fonte 2]
  • Non mi interessa se gli avversari segnano un gol, perché noi ne segneremo uno più di loro.[fonte 2]
  • [Sulla mística do Benfica] Piove? Fa freddo? Fa caldo? Che importa? Anche se la partita fosse durante la fine del Mondo, tra le nevi del monte o in mezzo alle fiamme dell'inferno, per terra, per mare o per aria, loro, i tifosi del Benfica, vanno lì, appresso alla loro squadra. Grande, incomparabile, straordinaria massa associativa!
Chove? Está frio? Faz calor? Que importa? Nem que o jogo seja no fim do Mundo, entre as neves da serra ou no meio das chamas do Inferno, por terra, por mar ou pelo ar, eles aí vão, os-adeptos do Benfica, atrás da sua equipa. Grande, incomparável, extraordinária massa associativa![fonte 3]
  • [Sulla mística do Benfica] Solo chi fa parte del Benfica può capire cosa sia la mística. Io invece avevo sentito parlare della mística, ma scrollavo le spalle. Non sapevo cosa fosse. Francamente, avevo anche pensato che non esistesse, che non fosse nulla più di una parola semplice e vuota. Adesso, però, che l'ho incontrata, sentita e vissuta, vi dico che esiste. Non vi è club al mondo che abbia mística uguale a quella del Benfica. E questo è, dopo tutto, uno dei grandi segreti dei loro successi e della loro forza.
Só quem está lá dentro do Benfica é que pode saber o que é a mística. Eu, antes, já tinha ouvido falar na mística. Mas encolhia os ombros. Não sabia o que era. Francamente, até pensava que não fosse nada, que não passasse de uma simples e vã palavra. Agora, porém, que a conheci, senti e vivi, afirmo-lhe que ela existe. Não há nenhum clube do Mundo que possua mística igual à do Benfica. E é este, afinal, um dos grandes segredos dos seus êxitos e da sua força.[fonte 3]

Note[modifica]

  1. Il 2 maggio 1962 il Benfica conquistò la sua seconda Coppa dei Campioni battendo 5-3 il Real Madrid in finale. Dopo la vittoria, Guttmann chiese alla dirigenza un premio extra per sé. Dopo il rifiuto da parte della società di concedere tale premio Guttmann, offeso, decise di lasciare il club e, a quanto pare, scagliò questa maledizione contro il Benfica. Secondo alcuni la prima parte della maledizione si sarebbe rivelata sbagliata: il Porto, club lusitano, vinse infatti la Coppa dei Campioni (poi UEFA Champions League) nel 1987 e nel 2004. Non è chiaro tuttavia se, con l'espressione "due volte campione d'Europa", Guttmann intendesse dire due volte consecutive. La seconda parte si è, almeno per il momento, avverata: il Benfica non ha più vinto la Coppa dei Campioni (né tanto meno altri trofei europei), perdendo ben cinque finali nelle edizioni successive della competizione europea.
  2. Dopo essere stato esonerato per motivi non chiari dalla dirigenza del Milan nel 1955 nonostante la vittoria dello scudetto, Guttmann rilasciò questa dichiarazione ai giornalisti milanesi.

Fonti[modifica]

  1. Citato in Luca Valdesseri, Cento anni senza vincere una coppa La maledizione eterna del Benfica, Corriere della Sera, 17 maggio 2013, pp. 54-55.
  2. a b c Citato in Andrea Sorrentino, Benfica, resiste la maledizione di Guttmann: "Non vincerete più una Coppa per 100 anni", Repubblica.it, 16 maggio 2013.
  3. a b (PT) Da un'intervista rilasciata ad A Bola; riportata in Bela Guttmann (1899-1981): «O Feiticeiro húngaro», Planetadofutebol.com, 14 maggio 2007.

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