Claude de la Colombière
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San Claude de la Colombière (1641 – 1682), gesuita e scrittore francese.
Il libro dell'interiorità.
[modifica]- [Delle lamentale sui nostri mali] Capita che qualcuno, se se ne mostra toccato, vi aduli; che qualcuno, se non vi fa caso, vi fa andare in collera.
- [Quanti mi offendono] che male mi arrecano se sono paziente? Anzi, che bene non mi fanno? Ma che male non fanno a se stessi nel presente e nel futuro.
- Ci rallegriamo dei malanni di quelli che riteniamo nostri persecutori; ci affliggiamo della loro prosperità. Oh che grande debolezza!
- Come posso pretendere che gli uomini onorino me che disonoro Dio?
- È proprio necessario domandare ragione a chi ama? Egli non può darne altro che il suo amore.
- Fino a quando vi sentirò dire: non è peccato mortale! Non vi sono obbligato. E Gesù era forse obbligato a morire per voi?
- Gesù ha sconfitto il mondo disprezzandolo.
- I poveri che danno nonostante la loro povertà, che condividono ciò che sarebbe loro necessario come la vedova di Sarepta, fanno miracoli, conquistano il Cielo. (p. 123)
- Il suo peccato [di un'anima] è sempre dalla parte di quanti la offendono, e la obbliga a confessare che hanno ragione loro.
- L'innocenza è ardita, si lamenta, parla, grida, insulta i suoi accusatori ed i suoi giudici. Quella di Gesù è molto diversa.
- La carità, con un po' di attenzione, scopre tutto; occorre averne un po'.
- La pazienza modera la sregolatezza di queste tre parti: lega la lingua col silenzio, compone il viso con la tranquillità, calma il cuore con la dolcezza.
- Le anime imperfette credono che, se non ci si adira, non si possono raccontare i propri malanni a tutto il mondo.
- Non bisogna che la penitenza risparmi per l'avarizia. Ciò che si risparmia dalla tavola, dall'abbigliamento, dai piacere deve essere per i poveri.
- Non mi meraviglio affatto che la passione sia stata dichiarata un eccesso. Ed infatti è un eccesso di amore di Gesù Cristo.
- Non sono sicuro se è per voi [Gesù] che mi allontano dal vizio; ma almeno questa virtù è al sicuro grazie alla calunnia.
- Quanto saremmo fortunati se potessimo salvare i nostri nemici con le nostre preghiere.
- Sarebbe una consolazione molto grande [per Dio], dato il piccolo numero di cattolici, se si comportassero bene.
- Se gli oggetti delle più grandi passioni fossero perfettamente conosciuti, le vedremmo ben presto raffreddate.
- Se i grandi vedessero ciò che soffrono i piccoli, vi sarebbero pochi infelici nel mondo.
- Se siamo innocenti. Meno parlerete e più vi si crederà. Non passano per i peggiori criminali quelli che tacciono.
- Una croce segreta è qualcosa di molto prezioso.
- Una delle cose che egli [Gesù] ha avuto di mira [nella Passione] è stata di darci esempi eroici di tutte le virtù cristiane.
- Vi sono abiti e maniere di vestirsi che non sono cristiani. Bisogna che ci sia sempre una differenza, a questo proposito, tra noi ed i pagani.
- Vi sono divertimenti che non sono cristiani in nessuna stagione.
- Vi sono due sorte di penitenze, entrambe necessarie per un perfetto ritorno a Dio: penitenza interiore ed esteriore.
- [Dio] Voi amate persone odiose di cui conoscete i vizi.
- Voi [Gesù] le avete offerte [le preghiere] per i vostri nemici; non rifiutatele a me che desidero amarvi.
- Volendo persuadere gli altri che si è subito un gran torto, si persuade soltanto se stessi.
Bibliografia
[modifica]- Claude de la Colombière, Il libro dell'interiorità. Scritti spirituali, a cura di Giandomenico Mucci, traduzione di Sesto Quercetti, Città Nuova, Roma, 1992. ISBN 88-311-4045-0
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