Vasco Brondi
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Vasco Brondi (1984 – vivente), cantautore italiano.
Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero
[modifica]- Adesso se fossimo in un telefilm ti dicevo che ti amavo. Così, coniugando anche male i verbi. E noi siamo meglio di un telefilm, e infatti non ci diciamo niente. (p. 24)
- e ci siamo sdraiati vicini con i cuori arresi (p. 25)
- Telefonami di notte ti prego svegliami. (p. 46)
- Vorrei mettere degli asterischi ai margini delle nostre conversazioni, per cercare di capirti. (p. 59)
- A volte pensi che siamo come quegli animali dei documentari che non si capisce mai se si stanno massacrando o se stanno facendo l'amore. (p. 66)
- E certe pagine di certi libri che è come se ti cambiano le impronte digitali mentre li leggi. (p. 81)
- C'era un vento incredibile quella sera, ci siamo portati lo stereo a pile in spiaggia perché la scoperta del punk è ingestibile in una stanza. (p. 97)
- Non mi succede niente di che. sono solo un po' stanco e stanco di parlare male di me. Di dire come sto, e di sapere cosa ne penso e cosa non ne penso. (p. 111)
- A volte si sente male quando mi chiami perché la capsula microfonica del tuo telefono è piena di lacrime. Lo so, lo so. I rami degli alberi la mattina sono ancora coperti di strani rimpianti e le tue ciglia di brina. E me ne accorgerò solo quando ti avrò persa. (p. 114)
- Continuiamo a camminare con i nostri giubbotti antiproiettili e in tutte e due le mani quegli arnesi elettrificati che servono per scacciare i cani, per tenere a debita distanza i nuovi rapporti umani.
- Con la fionda dalla finestra, sassi contro i nostri cosiddetti cuori umani. sezionarsi vicendevolmente. cerco di convincermi che le distanze sono una cosa bellissima. e lo sono, di sicuro, ma vaffanculo.
- Che mi spaccherei il setto nasale come i pugili, prima di venire a vivere con te, così poi puoi farmi quello che vuoi che tanto non mi succede niente e posso continuare a girarti intorno, facendo finta di colpirti e poi abbracciarti finché l'arbitro non riesce a staccarci.
- Grida tu qualcosa, come quando dai tuoi occhi traboccava il cielo. e cosa vuol dire questa cosa di darsi, di prestarsi a qualcun altro a tempo indeciso e impreciso.
- I nostri laghi interni. scambiarsi la saliva e le illusioni. in cosa consiste questa notte.
- Sei nei miei cuori dislocati altrove.
- Mi fa abbastanza male. ma non è niente. niente di che.
- Abbiamo dei campi nomadi nel petto. E a te sembra sempredi perderti tutto. La fauna feroce dei miei pensieri che non sei riuscita a decifrare, le fototessere delle nostre brutte giornate.
- La tua apparente spensieratezza, la mia calma apparente, i fiumi sotterranei, le metropolitane che ci attraversano.
- Fuori dai finestrini le nature morte le macchine fracassate, le braccia e le portiere e le lamiere abbracciarsi, e tu ti giri per dirmi guarda come siamo friabili. dai guarda quanto siamo friabili.
- Il nostro amore lancinante. credi di piangere ma era che pioveva un po' per tutti.
- Chiediamoci cosa diventeremo, cosa saremmo diventati.
- Il nostro scambio d'organi ha imbrattato le pareti dobbiamo ridipingerle. Ti ho detto che non volevo scalfirti e tu mi hai chiesto se parlavo sempre così. io ti ho detto di no, che stavo biecamente cercando di stupirti. a forza di cambiare colori alle pareti ci siamo intossicati e biascichi delle nostre fragilità ma tanto non diventeremo mai di cemento armato.
- Si chiude la bici per poi tuffarsi dal grattacielo.
- Ci correvamo dietro facendo finta di non vederci. sotterrando tra colpi di tosse e conversazioni la nostalgia, il nostro reparto di artiglieria, il nostro reparto di cardiologia. e i nostri ricordi si mettevano a dormire.
- Dove saremo relegati. quando scongeleremo tutti i silenzi. Dici che anch'io, dove sono passato, ho sempre distrutto tutto e tutti. che finirà a spargimenti di sale sul tuo cuore.
Bibliografia
[modifica]- Vasco Brondi, Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero, Baldini & Castoldi, 2009.
- Vasco Brondi, Andrea Bruno, Come le strisce che lasciano gli aerei, Cononico Press/Fandango, 2012.
- Vasco Brondi, Massimo Zamboni, Anime Galleggianti. Dalla pianura al mare tagliando per i campi, La Nave di Teseo, 2016.
- Vasco Brondi, Le Luci della Centrale Elettrica, Dieci anni di musica tra la Via Emilia e la Via Lattea, La Nave di Teseo, 2018.
- Vasco Brondi, Le Luci della Centrale Elettrica, Terra. Diario di lavorazione O La gloriosa autostrada dei ripensamenti, La Nave di Teseo, 2019.
- Vasco Brondi, Note a margine e macerie, 2021.
Voci correlate
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