Georg Groddeck

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
(Reindirizzamento da Georg Walter Groddeck)
Immagine della sepoltura di Georg Groddeck

Georg Walther Groddeck (1866 – 1934), medico e psicanalista tedesco.

Citazioni di Georg Groddeck[modifica]

  • Chi accusa si accusa.[1]
  • La malattia è una manifestazione vitale dell'organismo umano.[2]
  • La verità non si può sapere, ma soltanto credere.[3][4]
  • Vivi coi bambini, e imparerai ad amare. Così diventerai tu un bambino e più ancora: un essere umano.[3][5]

Lo scrutatore d'anime[modifica]

  • Chi si sente sporco, spiritualmente sporco, quegli si lava, come se in quel modo potesse strofinarsi via dal cuore il sudiciume del peccato. Ma bisognerebbe avere una troppo alta opinione di sé, essere troppo orgogliosi per trovarsi sporchi.
  • L'idea delle abluzioni è opera del demonio, una bassezza la cui invenzione ha come premessa l'imperscrutabile malignità della donna.
  • La gente racconta meraviglie di Giotto, o come diavolo si chiamava quel tale, e della O perfetta che avrebbe disegnato nella polvere della strada, lo chiamano un fenomeno, ma al fatto che ogni bambino dipinge le sue fasce e i suoi pannolini e che lì sta la radice di ogni arte, a questo la gente passa accanto senza neppure farci caso. Talento innato?
  • La Madonna Sistina non è un'immagine cristiana, essa ci rivela simbolicamente il fenomeno originario della vita, il segreto della madre.
  • Le epoche forti immaginavano angeli maschili, ora da noi sono stati degradati a figure femminili e il nostro volgare modo di pensare è persino capace di dare a un angelo dalla spada fiammeggiante i lineamenti di una donna.
  • Nel lavarsi si nasconde la causa prima di tutte le menzogne e di tutte le cattiverie.
  • Se il buon Dio non avesse voluto la sporcizia, non l'avrebbe creata.
  • Tutte le opere della scultura, i capolavori di Fidia e di Michelangelo non esisterebbero se il neonato non avesse formato con gli intestini e con l'ano i suoi stronzi, per poi lavorarli con le manine in immagini della sua fantasia ancora vicino al cielo.

Incipit de Il libro dell'Es[modifica]

E così, mia cara amica, Lei desidera che io Le scriva; ma non vuole notizie personali, pettegolezzi, belle frasi: vuole una corrispondenza seria, istruttiva, il più possibile scientifica. È un brutto affare!
Che cosa c'entro io con la scienza, poveretto? Quel poco di scienza di cui mi servo nella pratica medica non Glielo posso esporre, altrimenti Lei scoprirebbe le magagne nascoste sotto il camice che indossiamo con tanto di autorizzazione statale. Ma forse La potrò accontentare raccontandoLe perché ho voluto fare il medico, e come sono giunto al mio atteggiamento di rifiuto nei riguardi della scienza.

Note[modifica]

  1. Da Il libro dell'Es, lettera XXII.
  2. Da Il libro dell'Es, lettera XXXI.
  3. a b Da Questione di donna, traduzione di G. Agabio, Guanda, Milano, 1980
  4. Citato in Tra virgolette, p. 454.
  5. Citato in Tra virgolette, p. 49.

Bibliografia[modifica]

  • Franca Rosti, Tra virgolette. Dizionario di citazioni, Zanichelli, Bologna, 1995. ISBN 88-08-09982-2
  • Georg Groddeck, Il libro dell'Es. Lettere di psicoanalisi a un'amica, traduzione di Laura Schwarz, Adelphi, 2014. ISBN 9788845973741
  • Georg Groddeck, Lo scrutatore d'anime. Un romanzo psicoanalitico, traduzione di Amina Pandolfi, Adelphi, 2016.

Altri progetti[modifica]