René Belbenoit

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René Belbenoît

René Belbenoit (1899 – 1959), scrittore francese.

Ghigliottina secca[modifica]

Incipit[modifica]

I condannati ai lavori forzati vengono trasferiti al carcere di concentramento che si trova su un'isola vicino a La Rochelle, (dove aspetteranno la nave che li trasporterà alla Guiana Francese) su un treno i cui vagoni sono composti esclusivamente di cellette di 90 centimetri per 120. In ogni cella c'è un prigioniero, con i piedi incatenati, e una panchetta; nella porta chiusa a chiave c'è un pannello scorrevole attraverso il quale viene passato il cibo. Su ciascun vagone si trovano tre guardie armate, e questi vagoni, agganciati a treni passeggeri o merci, giungono a La Rochelle, punto nodale, da ogni angolo del Paese, fermandosi lungo il percorso per raccogliere gli uomini condannati agli orrori del bagno penale in Sudamerica.

Citazioni[modifica]

  • I prigionieri della Guiana dicono che un convoglio di forzati ne sostituisce un altro. È vero. Ogni anno giungono settecento uomini, e il numero complessivo dei prigionieri non aumenta mai. (p. 41)
  • [...] anche un topolino può diventare coraggioso quando si tratta della sua libertà. (cap. 29, p. 211)
  • Spesso lo spirito ha la meglio sulla materia. Mentre uscivo dalle acque salmastre, salendo i gradini scivolosi del molo, e mi lasciavo cadere a terra nella luce del nuovo giorno, sapevo che solo una cosa mi aveva sorretto in quella spaventosa avventura. Non i miei muscoli, perché ero debolissimo. Non la mia conoscenza della giungla, di cui ero completamente sprovvisto. Non la mia esperienza con popoli primitivi, a volte selvaggi, perché mi erano sconosciuti. Superavo tutto soltanto perché mi ripetevo continuamente: «Riuscirò a raggiungere il Canale di Panama! Voglio raggiungere il Canale di Panama!» (cap. 33, p. 233)

Explicit[modifica]

Camminavo con passo leggero. Ero terribilmente emaciato, senza denti, con un paio di calzoni, una camicia di cotone, una giacca di cotone grezzo e un paio di scarpe sfasciate. Non avevo altro. Ma non temevo più nulla. Entrai nei sobborghi di Los Angeles, la città degli angeli, felice come una rondine.

Citazioni su Ghigliottina secca[modifica]

  • Il suo libro, Ghigliottina secca, inizia con l'esilio dalla società e dal mondo civile. È la storia dell'Isola del Diavolo, delle isole Royale e di San Giuseppe, di Caienna, capitale di una colonia di peccato, di libérés che vivono come sciacalli, di uomini che impazziscono in celle buie e solitarie, di una vita più orribile della morte e di morti più spaventose di quanto possa immaginare la fantasia. (William La Varre)

Incipit di Inferno[modifica]

«Terra di paria!». Così Colombo definì la Guiana nel 1498, avendo scoperto su quella costa tropicale malsana soltanto pochi indiani miserabili.

Bibliografia[modifica]

  • René Belbenoit, Ghigliottina secca, introduzione di William La Varre, traduzione di Mariapaola Dèttore, Garzanti, Milano, 1965.
  • Renato Belbenoit, Inferno, traduzione di Arturo Zanuso, Garzanti, Milano, 1940.

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