Patrick Quentin

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Patrick Quentin è lo pseudonimo di un gruppo di quattro scrittori: il britannico Richard Wilson Webb (1901 – 1966), Hugh Callingham Wheeler (1912 – 1987), inglese e naturalizzato statunitense, Martha Mott Kelly (1906 – 2005) e Mary Louise Aswell White (1902 – 1984). Dal 1952 i romanzi vennero scritti tutti dal solo Wheeler. I quattro autori si sono serviti anche degli pseudonimi Q. Patrick e Jonathan Stagge.

Incipit di alcune opere[modifica]

Enigma per Poppy[modifica]

—Sì, signorina Crump. — La voce di Iris schioccava nel ricevitore.
—No, signorina Crump. Al diavolo, signorina Crump.
Mia moglie sbatté giù il ricevitore.
—E allora? — domandai.
—Non ci vuole concedere l'uso del patio. A causa del cane, quel grasso e grosso San Bernardo. Non deve essere disturbato.
—E perché?
—Deve essere lasciato solo, con i suoi bellissimi pensieri. Sta per diventare madre. Peter, è disgustoso! Eppure ci deve essere una clausola, nel contratto d'affitto...
—Non c'è — ribattei.

La buona morte[modifica]

Non era difficile, no, la diagnosi dei sintomi di mia figlia! Con la stupefacente regolarità di un ammalato di febbre del fieno, Dawn, a metà gennaio, s'ammalava di uno strano morbo di cui conoscevo ormai da lungo tempo l'agente patogeno: il suo compleanno.
Zelo scrupoloso nello svolgimento dei compiti, cortesia squisita, atteggiamento angelico nei confronti del suo caro "babbino" erano i segni premonitori della sindrome. La crisi divampava gloriosa nel momento in cui Dawn cominciava a trattarmi come un vecchio moribondo; un povero rottame umano destinato al cimitero.

La sorte sbagliò tre volte[modifica]

– Il mio terzo marito non si è comportato da gentiluomo. Sarò felice di potermene liberare. – Dorothy Flanders, formosa, affascinante, bionda come lo champagne, fece sparire tra le labbra color bouganville il sesto sandwich con gamberetti.[1]

Tè e veleno[modifica]

Crosby-Stourton è un paesino adagiato in una piccola vallata amena tra le Mendip e le Quantock Hills. Un paese tranquillo e indisturbato fino a quell'estate del 1930, quando una serie di terribili tragedie portò il suo nome sulla prima pagina di tutti i giornali inglesi. Poiché si trova un po' fuori strada, per chi vada da Bridgewater a Bristol o viceversa, non era stato ancora scoperto né dai turisti americani né dalle automobili puzzolenti e il suo fascino rustico non era stato ancora deturpato dai vistosi cartelli pubblicitari che vanno diffamando la campagna inglese nel tentativo di appioppare merci indesiderate a un pubblico indifferente. Un amatore occasionale capitava talvolta a lucidare gli ottoni nella sua bella, antica chiesa normanna o un artista si fermava nella piazza del mercato a copiare la Crosby Cross, relitto di chissà quale dimenticata vittoria, ma anche quelle modeste intrusioni erano assai rare. Occupati unicamente degli affari propri, gli abitanti di Crosby-Stourton campavano sereni, "dimenticando il mondo e dal mondo dimenticati".

Note[modifica]

  1. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

  • Patrick Quentin, Enigma per Poppy, traduzione di Inisero Cremaschi e Claretta Fumagalli, in "Alfred Hitchcock presenta I maghi del brivido", Amica, 1990.
  • Q. Patrick, Tè e veleno, [traduttore non indicato], Mondadori, 1983.
  • Jonathan Stagge, La buona morte, [traduttore non indicato], Mondadori, 1952.

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