Leonid Vasil'evič Solov'ёv

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Leonid Vasil'evič Solov'ёv (1906 – 1962), scrittore russo.

Il perturbatore della quiete[modifica]

Incipit[modifica]

Nel corso del trentacinquesimo anno della sua vita, Hodgià Nasreddin trovò la via. Aveva passato più di dieci anni in esilio, andando ramingo di città in città, di paese in paese, attraversando mari e deserti, pernottando ala meglio sulla nuda terra accanto al povero fuoco dei pastori o in un caravanserraglio, dove, nell'oscurità, densa di polvere, si grattano e sospirano i cammelli, facendo tintinnare i loro campanelli; oppure, dormiva in un'affumicata ciaihàna [trattoria orientale e caffè insieme] fra i mendichi, i venditori d'acqua, i cammellieri e altri miserabili, sdraiati a tera alla rinfusa, in attesa del mattino, per riempire delle loro voci rauche le viuzze e le piazze della città.

Citazioni[modifica]

  • Un uomo savio non s'interessa mai delle liti altrui. (p. 25)
  • Il Corano ordina ai servi e agli schiavi d'invocare Allah ogni giorno per i loro padroni, senza pretendere nessuna ricompensa. (p. 27)
  • Il vecchio proverbio dice: "La lingua colpevole viene mozzata insieme alla testa". (p. 29)

Bibliografia[modifica]

  • Leonid Soloviov, Il perturbatore della quiete (Kodcah Nasreddin Bukhara), traduzione di Laura Malavasi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1961.

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