David Eddings

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David Eddings (1931 – 2009), scrittore statunitense.

Incipit di alcune opere[modifica]

I maghi[modifica]

Belgarath il Mago[modifica]

Mezzanotte era passata da un pezzo e faceva molto freddo. Il pallido chiarore della luna rendeva la neve scintillante come fosse stata cosparsa di diamanti e a Garion sembrava quasi che la superficie imbiancata della terra riflettesse il sovrastante cielo stellato.
«Credo che siano andati», disse Durnik guardando verso l'alto. Il suo respiro si condensò nell'aria gelida e immobile. «Non si vede più l'arcobaleno.»

Polgara la Maga[modifica]

Kail, il Guardiano di Riva, espresse senza mezzi termini la sua opinione contraria, quando il re Belgarion gli annunciò che lui e la regina avrebbero intrapreso un viaggio fino all'estremità settentrionale della Valle di Aldur e non volevano la scorta. Garion, contrariamente al suo solito, si impuntò. «Si tratta di una riunione di famiglia. Ce'Nedra e io non abbiamo bisogno di avere tra i piedi un manipolo di servitori. Sarebbero solo d'impiccio.»
«Ma è pericoloso, maestà!»
«Dubito che accadrà qualcosa che io non sappia affrontare, amico mio», replicò Garion. «Andremo da soli.» La regina di Riva rimase un po' sbigottita dalla fermezza del marito.

Il ciclo di Belgariad[modifica]

Il castello incantato[modifica]

Giunse un tempo in cui Cherek ed i suoi tre figli si recarono in Mallorea con Belgarath il Mago. Insieme, essi tentarono di riconquistare l'Occhio di Aldur, che era stato rubato dal mutilato Dio Torak; quando giunsero nel luogo in cui l'Occhio era nascosto, all'interno della torre di ferro di Torak, soltanto Riva Morsa di Ferro, il più giovane dei tre figli, osò afferrare il grande gioiello per portarlo via, perché soltanto Riva aveva un cuore privo di qualsiasi intento malvagio.

Il segno della profezia[modifica]

Quando il mondo era giovane, i sette Dei vivevano in armonia e le razze degli uomini erano un solo popolo. Belar, il più giovane degli Dei, era amato dagli Alorns, dimorava con loro e li proteggeva teneramente, ed essi prosperavano sotto di lui. Anche gli altri Dei avevano raccolto popoli intorno a sé, e ciascun Dio proteggeva ed amava il proprio.

La fine del gioco[modifica]

Prestatemi orecchio, voi Angarak, perché io sono Torak, Signore di tutti i Signori e Re dei Re. Inchinatevi davanti al mio Nome e adoratemi con preghiere e con sacrifici, poiché io sono il vostro Dio e il mio dominio si stende su tutti i regni degli Angarak, e grande sarà la mia ira se mi contrarierete.
Io ero prima che il mondo fosse creato. Io sarò, dopo che le montagne si ridurranno in sabbia e i mari diverranno polle stagnanti e il mondo si rattrappirà fino a cessare di esistere. Perché io ero prima del tempo e sarò dopo di esso.

La regina della magia[modifica]

Quando il mondo era ancora giovane, il perverso dio Torak rubò l'Occhio di Aldur e fuggì, deciso a divenire padrone di tutto. L'Occhio oppose resistenza e la sua fiamma storpiò orrendamente il ladro, che tuttavia non volle rinunciare a quello che considerava un tesoro prezioso.
Allora Belgarath, un mago discepolo del dio Aldur, si mise alla testa del re degli Alorn e dei suoi tre figli ed insieme a loro recuperò l'Occhio dalla torre di ferro di Torak. Il dio malvagio cercò d'inseguirli, ma l'ira dell'Occhio lo arrestò e lo costrinse a ritirarsi.

La valle di Aldur[modifica]

In principio erano i Sette Dèi e i loro popoli: Belar, il dio degli Alorns; il dio-toro Chaldan, venerato dagli Arends; Issa che protegge i Nyissani; Mara, che regna sui Marags; Nedra, il dio dei Tolnedrani; Torak, adorato e temuto dagli Angarak e infine Aldur, il dio senza popolo, seguito da un solo discepolo, il mago immortale Belgarath.
Aldur, lontano dagli altri dèi e dagli uomini, concepì l'Occhio, un gioiello vivente che pose a protezione dell'umanità e grazie al quale il dio operò meraviglie. Ma Torak, maligno e ambizioso, se ne volle impadronire e scatenò una guerra spaventosa tra gli dèi e i loro popoli. Lo scontro, che durò secoli, si concluse con la sconfitta di Torak, condannato dagli altri dèi a un tormento eterno.

La saga dei Mallorean[modifica]

I Guardiani della Luce[modifica]

Si narra che i sette dei, dopo aver creato il mondo, vivessero in pace e in armonia con i popoli che si erano scelti. UL, il padre di tutti gli dei, si era tenuto in disparte fino a quando Gorim, il capo di coloro che non avevano un dio, salì su un'alta montagna e osò disturbarlo con le sue preghiere. Davanti a ciò il cuore di UL si intenerì e decise di diventare il dio di Gorim e della sua gente, gli ulgos.

Il re dei Murgos[modifica]

Dunque, come già fu raccontato, all'origine dei tempi gli dei crearono il mondo e lo riempirono di ogni specie di animali, uccelli e piante. Crearono anche gli uomini, e ciascun dio si scelse una razza da guidare e governare. Il dio Aldur, tuttavia, non volle un popolo e scelse invece di vivere isolato nella sua torre e di studiare la creazione.

Il signore dei demoni[modifica]

La tradizione colloca la terra di origine degli angarak al largo della costa meridionale dell'attuale Dalasia. A quei tempi Torak, il dio Drago degli angarak, usò il potere della pietra, Cthrag Yaska, per compiere ciò che venne poi chiamato la «separazione delle terre». La crosta terrestre si spaccò e dalla fenditura emerse magma liquido, le acque dell'oceano meridionale penetrarono nell'apertura e formarono il Mare dell'Est. Il cataclisma durò decenni, finché il mondo gradualmente assunse la sua forma attuale.

La maga di Darshiva[modifica]

Le origini dell'Impero Melcene si perdono nei tempi. Esistono leggende secondo cui i progenitori dei melcene arrivarono dal grande mare, a est delle Isole Melcene, su rozze canoe; altre fonti sostengono che l'ancestrale popolo melcene fosse una diramazione di quella strana cultura sviluppatasi a Dalasia. Tutti concordano, tuttavia, nel ritenere che quella melcene sia la più antica civiltà della Terra.

La profetessa di Kell[modifica]

Queste sono le Ere dell'Uomo:
Nella Prima Era l'uomo venne creato e si risvegliò stupito e perplesso, osservando il mondo intorno a lui. Quelli che lo avevano creato, dopo averlo valutato, scelsero tra la sua stirpe individui a loro graditi, scacciando e ripudiando gli altri. Alcuni si misero in cerca dello spirito conosciuto con il nome di UL, e ci abbandonarono per andare a ovest, né mai più li rivedemmo. Altri negarono gli dei e andarono nel lontano nord a lottare con i demoni. Altri ancora si rivolsero alle faccende terrene e migrarono verso est, dove costruirono potenti città.
Noi invece ci disperammo e ci sedemmo sulla nuda terra all'ombra delle Montagne di Korim a piangere il destino per cui eravamo stati creati e poi ripudiati.

Bibliografia[modifica]

  • David & Leigh Eddings, Belgarath il Mago, traduzione di Grazia Gatti, Sperling & Kupfer, 1997. ISBN 8820024861
  • David Eddings, I Guardiani della luce, traduzione di Grazia Gatti, Sperling & Kupfer, 1989. ISBN 8820009455
  • David Eddings, Il ciclo di Belgariad – Primo volume, Fanucci Editore, 2003. ISBN 8834708997
  • David Eddings, Il ciclo di Belgariad – Secondo volume, Fanucci Editore, 2004. ISBN 8834710215
  • David Eddings, Il ciclo di Belgariad – Terzo volume, Fanucci Editore, 2004. ISBN 8834710479
  • David Eddings, Il re dei Murgos, traduzione di Grazia Gatti, Sperling & Kupfer, 1990. ISBN 8820010046
  • David Eddings, Il signore dei demoni, traduzione di Grazia Gatti, Sperling & Kupfer, 1990. ISBN 8820010836
  • David Eddings, La maga di Darshiva, traduzione di Grazia Gatti, Sperling & Kupfer, 1991. ISBN 8820011433
  • David Eddings, La profetessa di Kell, traduzione di Grazia Gatti, Sperling & Kupfer, 1992. ISBN 8820013657
  • David & Leigh Eddings, Polgara la maga, traduzione di Linda De Angelis, Sperling & Kupfer, 2000. ISBN 882002991X

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]