Elizabeth Ferrars

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Elizabeth Ferrars, pseudonimo di Morna Doris MacTaggart (1907 – 1995), scrittrice britannica.

Incipit di alcune opere[modifica]

Atroce dubbio[modifica]

Era una splendida sera di luglio, un'altra splendida sera. Uscendo per la consueta passeggiata, che da casa sua lo portava al Maybush, il professor Dirke pensò che il bel tempo non sarebbe durato ancora a lungo.
A dire la verità, la cosa non lo interessava poi molto. Di lì a tre giorni sarebbe andato in vacanza nel Sud della Francia; ma per chi restava, senza dubbio, era meglio che quella siccità finisse.

Cento ore di paura[modifica]

Al di là dell'arcata davanti alla quale si fermò il tassì, Alison scorse un grande spiazzo circondato da alti edifici, al cui centro si trovava un'aiuola di rododendri in fiore.
Un getto d'acqua, ricadendo dolcemente nella vasca da cui usciva, formava un arcobaleno in miniatura, nel sole splendente di maggio.
Le automobili, parcheggiate nel cortile, erano tutte di grossa cilindrata e piuttosto lussuose.

Esperimento con la morte[modifica]

Mancavano pochi minuti alle tre e mezza di un piovigginoso pomeriggio di novembre quando la signora Fallow, che al King's Weltham Institute of Pomology aveva il compito di sovrintendere alle pulizie e ad altre consimili faccende domestiche, entrò con una teiera nella sala dove il personale scientifico era solito riunirsi per prendere il tè. Aiutata da Dawn, una ragazza di diciassette anni della quale nessuno conosceva il cognome, dispose sul tavolo centrale tazze e piattini, tè, latte e biscotti.

Il testamento incredibile[modifica]

Erano passate da poco le otto di mattina, di una incantevole mattina di maggio, quando infilai la chiave nella serratura della mia casa in Ellsworthy Street e aprii la porta. Capii immediatamente che c'era qualcosa di strano. Nella casa aleggiava odor di fumo e io avevo smesso di fumare da dieci anni.
Mi richiusi la porta alle spalle con un discreto fragore, appesi il soprabito all'attaccapanni dell'ingresso ed entrai in soggiorno.

L'eredità della vecchia signora[modifica]

Come quasi tutti i funerali, anche quello di Helen Lovelock fu un'occasione piuttosto allegra, perché aveva ottantotto anni quando morì e tutte le sue amiche più vecchie e più care, che si sarebbero addolorate sinceramente per la sua scomparsa, se n'erano andate prima di lei. C'era una folla notevole al crematorio. Helen era stata una figura di spicco nella piccola città di Allingford: aveva fatto parte di parecchi comitati cittadini, era ricca e conosciuta per le sue opere caritatevoli e aveva conservato fino all'ultimo un gruppo di amiche che andavano da lei a giocare a bridge. Ne aveva fatto parte anche mia madre e di conseguenza anch'io quando, naufragato il mio matrimonio, tornai a vivere ad Allingford, nella piccola ma confortevole casa di Ellsworthy Street che avevo ereditata alla morte della mamma.

L'incubo di Camilla[modifica]

«Non ci credo.»
Pausa.
«No, non posso crederlo.»
Roberta Ellison stava parlando da sola, cosa che faceva sempre più di frequente negli ultimi tempi.

Nell'occhio del delitto[modifica]

La carrozza di seconda classe era quasi vuota, non c'era dunque alcun motivo perché quel tipo dai capelli color sabbia e la sacca di tela andasse a sedersi proprio di fronte a lei, con tanti posti liberi. Charlotte ebbe subito paura che fosse uno di quelli che attaccano bottone, cosa che lei detestava, soprattutto quel giorno, dato il suo particolare stato d'animo. Mentre lui metteva la sacca sulla reticella, si toglieva il cappotto, lo piegava malamente posandolo poi sul sedile accanto e finalmente si sedeva, lei girò una pagina del romanzo che aveva comprato al chiosco della stazione di Paddington e si finse profondamente immersa nella lettura, perché fosse ben chiaro che non intendeva essere disturbata.

Bibliografia[modifica]

  • Elizabeth Ferrars, Atroce dubbio, traduzione di Gigliola Tocchetti, Mondadori, 2005.
  • Elizabeth Ferrars, Cento ore di paura, traduzione di Francesca Brusa, Mondadori, 1978.
  • Elizabeth Ferrars, Esperimento con la morte, traduzione di Elsa Pelitti, Mondadori, 1983.
  • Elizabeth Ferrars, Il testamento incredibile, traduzione di Elsa Pelitti, Mondadori, 1980.
  • Elizabeth Ferrars, L'eredità della vecchia signora, traduzione di Elsa Pelitti, Mondadori, 1993.
  • Elizabeth Ferrars, L'incubo di Camilla, traduzione di Oriella Bobba, Mondadori, 1971.
  • Elizabeth Ferrars, Nell'occhio del delitto, traduzione di E. Pelitti, Mondadori, 1980.

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