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Kazimir Severinovič Malevič

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Autoritratto di Kazimir Severinovič Malevič

Kazimir Severinovič Malevič (1878 – 1935), pittore ucraino naturalizzato russo.

Il suprematismo come modello della non rappresentazione

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  • Per suprematismo intendo la supremazia della sensibilità pura nelle arti figurative. (in Myriam Cristallo, p. 327)
  • L'oggettivo in se stesso è senza significato per il suprematista e le rappresentazioni della coscienza non hanno valore per lui.
    Decisiva è invece la sensibilità, ed è per suo tramite che l'arte arriva alla rappresentazione senza oggetti, al suprematismo.
    Arriva a un deserto dove nulla è riconoscibile, eccetto la sensibilità. (in Myriam Cristallo, p. 327)
  • L'arte del passato, soggetta (per lo meno all'estero) al servizio della religione e dello Stato, deve rinascere a vita nuova nell'arte pura (non applicata) del suprematismo, e deve costruire un mondo nuovo, il mondo della sensibilità. (in Myriam Cristallo, p. 327)
  • L'ascesa alle altezze dell'arte non oggettiva è faticosa e piena di tormenti, eppure rende felici. I contorni dell'oggettività sprofondano sempre più a ogni passo, e infine il mondo dei concetti oggettivi – «tutto ciò che noi abbiamo amato e del quale abbiamo vissuto[1]» – diventa invisibile. (in Myriam Cristallo, p. 327)

Note

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  1. Con queste parole Malevič riassume le reazioni critiche del pubblico e dei critici d'arte al dipinto Quadrato bianco su fondo bianco. Cfr. Il Novecento, storia scienza arte della società industriale avanzata, p. 327.

Bibliografia

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  • Kazimir Severinovič Malevič, Il suprematismo come modello della non rappresentazione, 1920. Riprodotto in M. De Micheli, Le avanguardie artistiche del Novecento, Feltrinelli, Milano, 1966; in Myriam Cristallo, Il Novecento, storia scienza arte della società industriale avanzata, Paravia, Torino, 1979.

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