Restif de la Bretonne
Restif de la Bretonne, pseudonimo di Nicolas-Edme Retif (1734 – 1806), scrittore e giornalista francese.
- Lei mi ha reso felice, io l'ho resa madre: siamo pari.[1]
- Somiglio al Gran Delfino e a Tévenard che non riuscivano, davanti a un grazioso piede di donna, a restare insensibili.[2]
Giunti a Parigi il 21 giugno 1789, fummo subito colpiti dall'agitazione degli animi. Speravamo che si calmassero, ma ci ingannavamo. L'agitazione andava sempre più crescendo... Nel passaggio del Circo non ancora completato si vedevano dei giovani salire sulle impalcature per leggere veementi proclami incitanti all'insurrezione. Ci informammo di cosa stesse accadendo, e anche di quanto era accaduto. Un giovane, che aveva appena finito di perorare, azzoppato da un tavolo che gli ascoltatori gli avevano rovesciato addosso, ci venne incontro, sostenuto da due compagni:
"Siete straniero, signore?" mi chiese.
"No, vengo dalla Svizzera".
"Fa lo stesso, voglio informarvi di ciò che accade. Lasciate che arrivi al caffè Foy, e possa sedermi". Così lo seguimmo. Dopo che si fu accomodato, aveva una gran voglia di parlare.
Note
[modifica]- ↑ Da Mon Kalendrier. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
- ↑ Da Les nuits de Paris.
Bibliografia
[modifica]- Restif de la Bretonne, Le notti rivoluzionarie, SE, 1989. ISBN 8877101210
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