Pietro Spino
Pietro Spino (1513 - 1585), poeta e biografo italiano.
Istoria della vita e fatti dell'eccellentissimo capitano di guerra Bartolomeo Colleoni
[modifica]Citazioni
[modifica]- Non è certamente alcun uomo, il quale non si senta alle volte toccar dentro ed accorgere, da un certo genio o spirito, che lo vogliamo appellare, indovino delle cose avvenire. Ma Bartolomeo Colleoni per singolare privilegio di natura, sopra tutti i capitani de' suoi tempi, di tutte le cose ad avvenire possibili, la prudenza ebbe sempre fida rivelatrice ed interprete. (Libro secondo, p. 27)
- Fu [il Colleoni] d'alta e ritta e ben complessa statura e di proporzionata e ben rispondente unione e collegamento di membra. Fu di pellagione alquanto più al fosco che al chiaro tendente: impressa tuttavia d'una carnagione sanguigna e vivace. Ebbe occhi neri, nella guardatura ed acutezza del lume, vivi penetranti e terribile. Ne' lineamenti del naso e di tutta la faccia, egli rappresentava una certa viril nobiltà, accompagnata da bontà e prudenza. Ma perciocché il presuporre che un uomo, nato massimamente e nudrito nella licenza dell'armi; deggia poter vivere libero d'ogni sorte di vizio; ella sarebbe cosa non pure incredibile, ma eziandio una quasi manifesta bestemmia, ei non si deve tacere: che questo solo difetto, insito da natura nell'uomo, a tante sue virtù poté opporsi: che all'amore e piacere delle donne, alquanto più là del convenevole ei lasciasse portarsi. Inchinatovi assai tuttavia, oltre ad una certa disposizione corporale, la quale in lui sino all'ultimo si conservò lieta e vivida, dal desiderio d'averne e dopo sé lasciarne alcun figliuolo maschio. (Libro sesto, pp. 251-252)
[Alla morte del Colleoni] Pianserlo i piccioli ed i grandi di tutta la patria, come ottimo protettore, benefattore e padre. Pianserlo tutti i soldati, come solo sostegno ed ornamento e splendore dell'arme d'Italia. Le squadre della banda sua, disdegnando l'altrui governo, con l'auspicio ed autorità del suo nome, per quattordici anni militarono senza capo. Ed i veneziani, confessando aver perduto il difenditore della loro libertà, sopra quanti ancor n'avessero prudentissimo ugualmente e fortissimo; in testimonio e monumento perpetuo del suo valore e merito, una statua equestre di bronzo dorata, sopra un gran piedestallo di marmo, per mano d'eccellentissimo artefice[1], nella piazza di San Giovanni e Paolo, con tale inscrizione gli drizzarono:
BERGOMENSI
OB MILITARE IMPERIUM
OPTIME GESTUM.
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]Pietro Spino, Istoria della vita e fatti dell'eccellentissimo capitano di guerra Bartolomeo Colleoni, Colombo Coen tipografo editore, Trieste, 1859.
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