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Ruggero Timeus

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Trieste (1914)

Ruggero Timeus, conosciuto anche come Ruggero Fauro Timeus o semplicemente Ruggero Fauro (1892 – 1915), saggista e scrittore italiano.

Trieste

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  • Un giorno guardavo Trieste al tramonto, dal ciglione del Carso. Cinta da un velo di nebbia, la città con le case ancora bianche nella penombra riposava sul mare; la punta di S. Andrea si protendeva senza spigoli e senza distacchi acuti di colore sull'acqua bruna. Non era la città medievale terribile di muraglie e di torri, con l'apparenza di chi aspetta sempre impavidamente l'assalto; non la citta romana bianca di colonne e di marmo. Soffusa di nebbie, punteggiata di pallide luci, si estendeva molle sul mare aspettando senza difese, senza ritrosie il conquistatore dal mare.
    E Trieste aspetta.
    Se dicessi che Trieste aspetta la liberazione, direi una verità diventata luogo comune, e oltre tutto, inesatta e inadeguata. Inesatta e inadeguata perché la liberazione di Trieste veramente anche solo come cambiamento giuridico e politico sarebbe già un gran fatto; ma essa contiene di più nelle sue conseguenze, qualche cosa che è difficile esprimere in molte parole, e impossibile ripetere con la parola sola e abusata della libertà. (pp. 49-50)
  • Quello che attende Trieste è la maturazione e il compimento della sua individualità storica e morale, che è ancora assai giovane e che non ha trovato ancora la sua forma completa e la sua espressione perfetta.
    Sì, Trieste è giovane. Invano pietre, carte memorie e sogni parlano di secoli e parlano di millenni. La sua vita di organismo spirituale, autonomo, originale, vivente di una vita sua, non ha un secolo. Trieste romana era una stazione tra Aquileia e Pola; Trieste medievale, un distretto ribelle della Signoria Veneziana. La vita della città nel passato non aveva larghi orizzonti e per questo aveva bisogno di larghi, ricchi e tranquilli possessi intorno. (p. 50)
  • [Trieste] Era sola, separata dal resto del mondo da quella barriera di sassi; non aveva vicino a sé nessuno a cui chiedere vita e nessuno a cui darla. Languiva.
    In venti secoli, non poté formarsi né una tradizione, né un'arte, né una storia, né un'aristocrazia. Firenze era la capitale della Toscana verde, Genova della Liguria marinara, Milano della Lombardia industre ed erano tutte specchio delle loro provincie nella loro vita florida e pulsante. Trieste era la capitale del suo deserto di sassi ed era arida come esso era arido. (pp. 51-52)

Bibliografia

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  • Ruggero Fauro, Trieste, 1914, in AA.VV., Antologia degli scrittori morti in guerra, a cura di Cesare Padovani, Vallecchi Editore, Firenze, 1929.

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