Robert Holdstock

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Robert Holdstock a Nantes nel 2004

Robert Holdstock (1948 – 2009), scrittore britannico.

Citazioni di Robert Holdstock[modifica]

  • Noi diamo vita a fantasmi, Tallis, e i fantasmi si raccolgono ai margini del nostro campo visivo. Essi sono saggi nei modi di una saggezza che noi tutti condividiamo ma che abbiamo scordato. (Owen Keeton: da Lavondyss)
  • Sono perseguitato da queste immagini ai margini del campo visivo. Stephen mi ha spiegato cosa sono, ma non avevo idea che potessero essere così sconvolgenti. Figure, gruppi, anche animali. A volte le vedo molto chiaramente. Visioni spaventose. Dice che sto cominciando a formarle, che non esistono, che devo cercare di concentrarmi solo sul campo visivo anteriore finché non mi sarò abituato. (Harry Keeton: da La foresta dei Mitago)

Incipit di alcune opere[modifica]

I venti del tempo[modifica]

Verso l'imbrunire, cinque giorni dopo aver lasciato la città, Lena Tanoway guidò la sua piccola squadra attraverso le aspre colline ai piedi delle montagne Ilmoroq, sbucando infine sulla stretta pianura costiera lungo il mare Paluberion.
Era stata una missione faticosa, e Leo Faulcon, il secondo della squadra, era stanco, irritato, e non vedeva l'ora di tornare alla base. Non riusciva a comprendere perché Lena non si decidesse a dirigersi verso casa; il suo entusiasmo, apparentemente inesauribile, per l'esplorazione era insolito e preoccupava Faulcon, il quale non riusciva a trovare altra causa se non il terzo membro della spedizione: Kris Dojaan.

Un occhio nel paese dei ciechi[modifica]

Venne condotto fra di loro e lasciato per un po' con i suoi pensieri. Colse l'occasione per registrare ciò che gli era accaduto, un resoconto del suo viaggio che un giorno avrebbe potuto essere trovato dai membri della sua razza e usato per arricchire la loro comprensione di quel mondo straniero.
Si trovava in una valle di statue, un terreno di sepoltura, e si mosse con cautela lungo i dolci pendii, e sentì le forme delle creature scolpite nella pietra. I suoi sensi gli dissero che era stato trasportato nel cuore delle montagne, in una valle dove la vegetazione era lussureggiante e gli animali solitari. I suoi occhi ciechi guardarono le montagne, e sentì le forme del vento, la massa incombente delle rupi e delle pareti rocciose a strapiombo.
Tornarono e si raccolsero intorno a lui, e lui avvertì la loro tristezza per la sua mancanza di vista, e quando il freddo cominciò a diventare fastidioso per il suo corpo poco vestito, si rese conto di cosa gli sarebbe successo.
Nel buio della notte ci fu l'agonia dell'attesa per la prima vera luce dell'alba...

Bibliografia[modifica]

  • Robert Holdstock, I venti del tempo, traduzione di Delio Zinoni, Mondadori, 1993.
  • Robert Holdstock, La foresta dei Mitago, traduzione di Piero Anselmi, Arnoldo Mondadori, Milano, 1989. ISBN 88-04-53290-4
  • Robert Holdstock, Lavondyss, traduzione di Delio Zinoni, Arnoldo Mondadori, Milano, 1991. ISBN 88-04-53291-2
  • Robert Holdstock, Un occhio nel paese dei ciechi, traduzione di Delio Zinoni, Mondadori, 1995.

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