Charles Caleb Colton: differenze tra le versioni
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*Quando le masse applaudono, ci si chiede cosa si è fatto di male; quando criticano, ci si chiede cosa si è fatto di bene. |
*Quando le masse applaudono, ci si chiede cosa si è fatto di male; quando criticano, ci si chiede cosa si è fatto di bene. |
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Versione delle 19:33, 25 ott 2005
(1780 - 1832), scrittore inglese.
- Quando non hai niente da dire, non dire niente.
- L'applauso è lo sprone delle menti forti, il fine e lo scopo di quelle deboli.
- Chi conosce se stesso, conosce gli altri, ma chi non conosce se stesso non potrà mai fare un discorso molto profondo sulla mente altrui.
- La critica è come lo champagne: non c'è niente di più ributtante quando è cattiva, niente di più delizioso quando è buona.
- Gli esami sono difficili anche per i più preparati, perché il più grande somaro al mondo può fare più domande di quante l'uomo più saggio non sappia rispondere.
- Ci sono degli inganni così ben congegnati che sarebbe stupido non cascarvi.
- Gli uomini nascono con due occhi ed una sola lingua, quindi per ogni cosa che dicono ne devono vedere due.
- L'ebbrezza della rabbia, come quella del vino, ci mostra agli altri, ma ci nasconde a noi stessi. Noi danneggiamo la nostra stessa causa nell'opinione del mondo quando la difendiamo troppo appassionatamente.
- Nessuno ama tanto i segreti quanto chi non ha intenzione di mantenerli.
- Il silenzio è stupido se siamo saggi, ma saggio se siamo stupidi.
- Il genio, per un verso, è come l'oro: un'infinità di persone che non ha né l'uno né l'altro, non fa che scriverne.
- Quando le masse applaudono, ci si chiede cosa si è fatto di male; quando criticano, ci si chiede cosa si è fatto di bene.