Gary Jennings
Gary Jennings (1928 – 1999), scrittore statunitense.
Il viaggiatore
[modifica]Ah, Luigi, Luigi! Nell'ampollosità di queste pagine ingiallite, logore e spiegazzate mi par di riudire la tua stessa voce. Da molti anni non avevo più riletto il nostro libro, ma quando mi pervenne la tua lettera ripresi a sfogliarlo. Posso ancora sorriderne e ammirarlo al contempo. L'ammirazione è dovuta al fatto che mi rese famoso, per quanto poco io possa meritare tale fama, e il sorriso è causato dal fatto che mi rese famigerato. Ora mi dici che ti proponi di scrivere un altro libro, un poema epico, questa volta, di nuovo includendovi le avventure di Marco Polo – qualora io voglia consentirlo – ma attribuendole a un protagonista immaginario.
L'azteco
[modifica]VALLADOLID
Al Legato e Cappellano di Sua Maestà Don Fray Juan de Zumàrraga, di recente nominato Vescovo della Sede del Messico nella Nuova Spagna, un incarico:
Affinché meglio possiamo conoscere la nostra colonia della Nuova Spagna, le sue singolarità, le ricchezze sue, le genti che la popolano, e le credenze e i riti e le cerimonie da esse ivi celebrate, desideriamo essere informati di tutto ciò che gli Indios caratterizzò nel corso della loro esistenza in quel paese prima che giungessero le nostre forze di liberazione, ambasciatori, evangelizzatori e colonizzatori.
Nomadi
[modifica]«Mi sa che abbiamo chiuso per sempre con l'elefante, eh, Johnny?» disse uno dei soldati blu.
«Direi proprio di sì, Billy» rispose uno dei soldati grigi. Poi lo guardò con un'aria leggermente sorpresa.«Ehi, ma lo dite anche voi camerati yankee? Dell'elefante?»
«Sempre detto, o almeno lo dicevamo prima» osservò il soldato dell'Unione. «Se un camerata diceva che stava per vedere l'elefante, significava che la sua compagnia era in marcia per andare ad affrontare voi Ribelli.»
«Esatto, per noi Cornfeds era lo stesso. Mi dispiace che abbiamo perso la guerra, ma non mi dispiace affatto di non veder più quel particolare elefante.»
Sta' allegro
[modifica]Il signor McGraw compì i sessant'anni la domenica, ma soltanto il lunedì, dopo l'incontro con la signorina Bell, si rese conto di quanto gli seccasse aver raggiunto quel traguardo.
Bibliografia
[modifica]- Gary Jennings, Il viaggiatore, traduzione di Bruno Oddera, BUR.
- Gary Jennings, L'azteco, traduzione di Bruno Oddera, BUR.
- Gary Jennings, Nomadi, traduzione di Alessandra Cremonese Cambieri, BUR.
- Gary Jennings, Sta' allegro, traduzione di Mario Galli, Mondadori, 1970.
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