Théophile Thoré-Bürger
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Théophile Thoré-Bürger (1807 – 1869), giornalista e critico d'arte francese.
Citazioni di Théophile Thoré
[modifica]- [Diego Velázquez] Questo artista è un mago che evoca, a prima vista, tutte le apparizioni nello stesso istante, ma grazie a misteriosi esorcismi di cui nessuno possiede il segreto.[1] (da Catalogue; in William Stirling, Velázquez, 1865)
- L'arte risulta dall'impressione prodotta sull'uomo dalla natura, dal riflesso del mondo esterno nel microcosmo, in questo piccolo mondo che portiamo dentro di noi.
- L'art résulte de l'impression produite sur l'homme par la nature, du reflet du monde extérieur dans le microcosme, dans ce petit monde que nous portons au-dedans de nous.[2]
- [Critica la tendenza di Rousseau ad isolarsi, la sua] concentrazione un po' empia. La politica è la sorella della tua poesia beneamata. Quando la politica è falsa, la poesia soffre e non può spiegare le ali.
- [...] concentration un peu impie. La politique est la soeur de ta poésie bien-aimée. Quand la politique est fausse, la poésie souffre et ne peut étendre ses ailes. (Venturi, p. 262)
- È sempre con il ritorno alla verità naturale che si sono rigenerate le arti in tutte le epoche.
- C'est toujours par le retour à la vérité naturelle que se sont régénerés les arts à toutes les époques. (Venturi, p. 262)
- [Critica la] divisione assurda di realismo e di idealismo. Ma l'ideale consiste nella maniera di dipingere, e non nel soggetto.
A noi sembra che un nauralismo misto di umanità potrebbe ormai sostituire le anticaglie e le mitologiadi. Allora! se si facesse ciò che si vede, amorosamente ed onestamente?
Il soggetto è assolutamente indifferente nelle arti. Gli arabeschi fantastici del Rinascimento sono sopravvissuti a migliaia di nobili statue. Un vaso di Chardin vale tutti i Romani della scuola imperiale. Ostade è altrettanto re nei suoi capanni quanto Raffaello sul suo Parnaso.
- [...] division absurde du réalisme et de l'idéalisme. Mais l'idéal consiste dans la manière de peindre, et non pas dans le sujet.
Il nous semble qu'un naturalisme mêlé d'humanité pourrait désormais remplacer les antiquailles et les mithologiades. Bah! si l'on faisait ce qu'on voit, amoureusement et honnêtement?
Le sujet est absolument indifférent dans les arts. Les arabesques fantastiques de la Renaissance ont survécu à des milliers de nobles statues. Un pot de Chardin vaut tous les Romains de l'école impériale. Ostade est aussi roi dans ses chaumières que Raphaël sur son Parnasse. (Venturi, p. 262)
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Lionello Venturi, Storia della critica d'arte, Einaudi, Torino, 1966.
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