Bernardo Maria di Gesù

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Bernardo Maria di Gesù

Beato Bernardo Maria di Gesù, al secolo Cesare Silvestrelli (1831 – 1911), presbitero italiano della Congregazione della Passione di Gesù Cristo.

Citazioni di Bernardo Maria di Gesù[modifica]

  • È un difetto pressoché universale il non sapere che cosa sia, e molto più come si pratichi l'esercizio dell'orazione mentale. Il peggio si è che quasi nessuno si dà premura d'istruirsene, perché o si disprezza del tutto, o non si crede necessaria, ovvero si sta persuasi che appartenga esclusivamente ai religiosi ed alle monache. Quindi l'orazione che sanno fare le persone, anche buone, si riduce alla recita di preghiere, ossia all'orazione vocale, o tutt'al più alla lettura di qualche libro spirituale. Quali però e quanti siano i danni che provengono da questa ignoranza, non si può meglio esprimere che colle parole del profeta Geremia: Desolatione desolata est omnis terra, quia nullus est qui recogitet corde: tutta la terra è in una lagrimevole desolazione, perché non v'ha alcuno che riconcentrandosi in sé si applichi alla considerazione.[1] E difatti da tutti si crede di dover morire, ma da pochissimi si pensa a prepararvisi, ed a prevedere le conseguenze. Si crede che vi è un inferno; ma generalmente non si considera che cosa sia, quanto vi si patisce, e che vi si può cadere da un momento, all'altro. Si crede, ed anche da tutti si spera un paradiso; ma quasi nessuno pensa a guadagnarselo. Così pure si crede che un Dio ha patito, ed è morto per noi; ma non si pondera quanto ha patito, e le ragioni per cui egli ha patito. Si crede che Dio ci ami, ci benefica; ma non si considera l'obbligo gravissimo che si ha di riamarlo e di servirlo. Insomma ecco il danno che ci viene dal difetto dell'orazione mentale: si ha la fede, ma una fede sterile; si crede, ma non si opera in conformità di quello che si crede.[2]

Citazioni su Bernardo Maria di Gesù[modifica]

  • La Provvidenza dispose che divenisse egli stesso strumento di misericordia e di grazia, quando fu scelto per formare i giovani della sua comunità, e poi per guidare durante lunghi anni la sua Congregazione passionista, difendendola dalle insidie laicistiche del suo secolo, promuovendone lo sviluppo e confermandone i religiosi nell'ardua sequela di Cristo crocifisso, il "sommo sacerdote", modello e maestro di ogni sacerdote, "provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato" (Eb 4, 15). (Papa Giovanni Paolo II)
  • Mantenne ferma la professione di fede, con esemplare fortezza e generosità, il beato Bernardo Maria Silvestrelli, quando, in un difficile e contrastato periodo storico per la vita ecclesiale di questa città di Roma, volle e seppe, nonostante le opposizioni della famiglia e le resistenze della società politica del suo tempo, dedicarsi a Dio, abbracciando la vita religiosa del passionista, cioè del fedele discepolo e devoto del Crocefisso e dell'Addolorata.
    Egli ebbe fiducia nell'opera della grazia, quando i problemi della salute parvero intralciare i suoi passi. Poté scoprire, così che la ricchezza di tale grazia è in grado di aiutare chi ha fede a superare ogni ostacolo, poiché "l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame" (Sal 33 [32], 18-19). Sorretto dalla grazia, Bernardo Maria poté, anzi, conoscere amici e fratelli molto impegnati, tra cui san Gabriele dell'Addolorata, insieme ai quali camminare sulla via della perfezione religiosa. (Papa Giovanni Paolo II)

Note[modifica]

  1. Cfr. Libro di Geremia: «Hanno fatto del mio campo prediletto | un deserto desolato, | lo hanno ridotto una landa deserta, | in uno stato deplorevole; | sta desolato dinanzi a me. | È devastato tutto il paese, | e nessuno se ne dà pensiero»
  2. Da Trattenimenti spirituali ad uso dei novizi passionisti, cap. I, § 2; citato in Cristina Siccardi, Ricordo del Passionista Padre Silvestrelli, europacristiana.com, 11 novembre 2018.

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