Fania Oz-Salzberger

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Fania Oz-Salzberger nel 2016

Fania Oz-Salzberger (1960 – vivente), scrittrice e storica israeliana.

La figlia di Amos Oz: «Mio padre descrisse i nazisti e io non vedo differenze»

corriere.it, 13 ottobre 2023.

  • [Sul conflitto Gaza-Israele del 2023] I carnefici di Hamas erano ben organizzati. Alcuni si sono finti soldati israeliani e hanno intimato alle vittime in fuga di radunarsi in un punto preciso. Poi li hanno falciati di colpi. Questi assassini addestrati sono stati subito seguiti da uomini di Gaza, «gente comune», a bordo di jeep e motociclette, che hanno proceduto a spingere i ragazzi rimasti in vita dentro i loro veicoli, pestandoli e umiliandoli, prima di portarli via con loro nella Striscia di Gaza.
  • Mi impongo di non guardare i video delle esecuzioni, così perversamente girati e messi in onda da Hamas, ma ho visto un bambino israeliano di cinque anni malmenato dai ragazzi di Gaza mentre piangeva e chiamava sua madre. Coloro che giustificano «la guerra di liberazione» di Hamas e tracciano paralleli tra i bombardamenti israeliani su Gaza e il massacro dei civili nel sud di Israele non fanno altro che sostenere sfacciatamente questi nuovi nazisti. E molti di questi presunti pacifisti sono americani. Non è più il tempo di misurare le parole: i sicari di Hamas sono la feccia della terra. 
  • Mai l'esercito israeliano è stato chiamato a raccolta per scannare i civili palestinesi, i disabili e gli anziani, i ragazzini, i neonati al seno delle madri, sterminandoli a colpi d'arma da fuoco. Mai sono stati massacrati deliberatamente i civili, senza che ci fosse traccia di un obiettivo militare nella zona. Mai la morte accidentale degli innocenti è stata accolta con grida di giubilo e manifestazioni di esultanza. 
  • Mio padre, Amos Oz, per sua fortuna è scomparso cinque anni or sono. Tanti di noi si consolano, oggi, al pensiero che i propri genitori, la generazione fondatrice di Israele, i suoi combattenti, sognatori e pacifisti, non sono più tra noi per assistere alla tragedia che si è abbattuta sul nostro popolo. Rileggo il resoconto straziante del massacro nazista della comunità ebraica di Rovno (Rivne), narrato nel suo romanzo Una storia di amore e di tenebra. Lì, davanti alle fosse scavate nella foresta di Sosenki nei primi anni Quaranta, furono sterminati i familiari di sua madre, i loro amici, e i loro maestri di scuola. Non riesco a trovare molte differenze tra quelle atrocità e il massacro della foresta di Re'im. In entrambi i casi si è trattato di genocidio. In entrambi i casi, non è stato risparmiato alcun civile. Nel sud di Israele, come nell'Europa dell'est, i carnefici esultanti sono andati di casa in casa, per assicurarsi che nessun ebreo restasse in vita.
  • Se e quando Benjamin Netanyahu deciderà finalmente di istituire un consiglio di guerra affidandosi a Benny Gantz, un generale di grande esperienza, ciò non toglie che il suo governo resta il peggior covo di politici furfanti e incompetenti che abbia mai guidato Israele in tempo di pace e, disastrosamente, in tempo di guerra. Si arriverà alla resa dei conti. Hamas dev'essere cancellato dopo uno scambio di prigionieri, si spera. Allo stesso tempo, Israele non può sottrarsi ai suoi doveri morali in tempo di guerra, tra i quali il rispetto e la protezione della vita dei civili. Noi non siamo come Hamas. Non lo siamo mai stati e non lo saremo mai.

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