Giovanni Bartolomeo Casaregi

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Giovanni Bartolomeo Casaregi (1676 – 1755), poeta e letterato italiano.

Citazioni di Giovanni Bartolomeo Casaregi[modifica]

  • Poich’ebbe amor con lusinghiero inganno | Me pur tra' servi del suo crudo impero, | La cetra ei diemmi, e disse: ora il mio vero | Valor tu canta, ed il tuo dolce affanno. | Oltra i confin del tempo, ed oltra il nero | Lete famosi i versi tuoi n'andranno: | Ma per quanto cantai, vergogna, e danno | Sol trassi, e trarne altra mercé non spero. | Già del mio lungo vaneggiar m'avveggo, | E il giovenil folle desire , ond'arsi, | Per consiglio miglior piango, e correggo.[1]

Citazioni su Giovanni Bartolomeo Casaregi[modifica]

  • Amicissimo fu eziandio al gran Salvini[2]; ond'è che volendosi stampare dal Cornino la versione de' Paralipomeni di Quinto Calabro[3], opera postuma di quel fiorentino, ebbe il Casaregi l'incarico di ripulirla ed assettarla per la stampa. Lo stile del nostro poeta è puro, soave, armonioso, e ben si vede ch'egli fu nodrito alla scuola del Petrarca e degli altri migliori. La gravità delle Canzoni, la bizzaria de' Sonetti polifemici, la viva leggiadria degli altri Sonetti, la elegante versione e, alcuna volta, parafrasi de' Proverbj di Salomone, gli meritarono il plauso dall'Italia. (Giovanni Battista Spotorno)
  • Chi sente il bello poetico, chi non va dietro alla voce della moltitudine; ma sì alla severa estimazione de' pochi, terrà sempre il Casaregi per poeta migliore, se non maggiore, del Frugoni. Ed io posso attestare di avere udito e in Roma e in Bologna, letterati di gusto squisito, asserire, che i lirici sommi del sec. XVIII sono quattro senza più; Manfredi, Ghedini, Franc. M. Zanotti, e il nostro Casaregi. E se il cav. Maffei dimenticò di ricordarlo nella Storia della Letteratura Italiana, noi diremo, che in tre tometti mal si racchiude la letteratura di una grande e dotta nazione. (Giovanni Battista Spotorno)

Note[modifica]

  1. Da Poesie del conte Gio. Bartolomeo Casaregi, accademico della Crusca, presso la Società tipografica, Nizza, 1782, Sonetti, (1).
  2. Anton Maria Salvini (1653 – 1729), grecista italiano.
  3. Quinto Smirneo, noto anche come Quinto Calabro, poeta greco antico del III secolo.

Altri progetti[modifica]