Giuseppe Artale

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Giuseppe Artale

Giuseppe Artale (1628 – 1679), poeta e uomo d'armi italiano.

  • Dal nulla in cui rientri, ombra tradita, | Non uscir a turbarmi. È troppo forte | L' orror da cui la colpa mia è seguita.[1]
  • L'occhio e la chioma in amorosa arsura | Se 'l bagna e 'l terge, avvien ch'amante allumi | Stupefatto il fattor di sua fattura; | Ché il crin s'è un Tago e son due soli i lumi, | Prodigio tal non rimirò natura: | Bagnar coi soli e rasciugar coi fiumi.[2]

Note[modifica]

  1. Da Tu che pria d'esser nato eri già morto, vv. 9-11.
  2. Da Santa Maria Maddalena. Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 758.

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