Hermann Kanzler

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Hermann Kanzler

Hermann Kanzler (1822 – 1888), generale tedesco, capo di stato maggiore dell'esercito pontificio.

Citazioni di Hermann Kanzler[modifica]

  • [Proclama del 12 settembre 1870]
    Romani!
    Si vuole tentare di compiere il più atroce misfatto, togliendo al romano Pontefice le rimastegli Provincie colla sua Capitale, che pacificamente possiede.
    Il Pontefice perciò pone la città di Roma in stato d'assedio. Sono avvertiti tutti i pacifici cittadini di stare tranquilli nelle loro case, lasciando libere le truppe di agire, se insorgesse una mano di faziosi nella guerra che gli si fa da un Re cattolico.[1]
  • [Rispondendo, il 15 settembre 1870, al generale Raffaele Cadorna, comandante delle truppe italiane]
    Ho ricevuto l'invito di lasciar entrare le truppe sotto il comando dell'E. V.
    Sua Santità desidera di veder Roma occupata dalle proprie truppe, e non da quelle di altri Sovrani.
    Pertanto ho l'onore di rispondere, che sono risoluto di fare resistenza coi mezzi che stanno a mia disposizione, come m'impone l'onore e il dovere.[2]
  • [Rivolgendosi al generale Cadorna, il 20 settembre 1870, giorno della breccia di Porta Pia]
    Quantunque non siano ancora esauriti i mezzi di difesa, Sua Santità vedendo sufficientemente constato, che Roma inalterabilmente tranquilla nel suo interno, non cede che alla violenza, e nel desiderio di evitare ulteriore spargimento di sangue, mi dà un ordine perentorio di desistere dalle ostilità, purché si possano ottenere condizioni onorevoli. A tale scopo le invio il mio capo si stato maggiore maggior Rivalta, unitamente al tenente colonnello Carpegna direttore del Ministero della guerra e il capitano De Maistre, per trattare delle condizioni.[3]
  • [Rivolgendosi al generale Cadorna, il 21 settembre 1870, dopo l'ingresso delle truppe italiane]
    La santità di Nostro Signore mi incarica di significarle, che desidera che ella prenda delle disposizioni energiche ed efficaci per la tutela del Vaticano, mentre essendo state sciolte tutte le sue truppe, non ha modo di impedire che perturbatori dell'ordine, emigrati ed altro, vengano a fare schiamazzo e disordini sotto la sua residenza sovrana.[4]

Citazioni su Hermann Kanzler[modifica]

  • L'esercito papalino era un'accozzaglia di mercenari delle più svariate nazionalità (c'erano perfino dei turchi). [...] circa 15.000 uomini, al comando del generale Kanzler. Compito gentiluomo, ligio al Regolamento come lo era al Catechismo, questi aveva tuttavia un concetto tedesco dell'onore militare e avrebbe preferito una sconfitta a una resa. Ma [Il segretario di Stato] Antonelli non era di questa opinione. Gli ordinò di ritirare le truppe [pontificie] dentro le mura e di limitarsi a un simulacro di resistenza. (Indro Montanelli)
  • Nel 69[5] il generale Kanzler, sul cui valore Pio IX non si faceva alcuna illusione, sbravazzava davanti di lui. Pio IX s'impazientiva e si andava stringendo nelle spalle. Ad un tratto l'eroico Generale escì a dire, parlando di Garibaldi, che era impaziente di misurarsi con quell'avventuriere. – Pio IX non resistette più – lo misurò, a sua volta, dal capo alle piante con uno sguardo, – poi: Generale, gli disse, non siete di misura. È più grande di voi. (Leone Fortis)

Note[modifica]

  1. Citato in Raffaele Cadorna, La liberazione di Roma nell'anno 1870 ed il plebiscito, L. Roux e C. Editori, Roma-Torino-Napoli, 1889, p. 164.
  2. Citato in Raffaele Cadorna, La liberazione di Roma nell'anno 1870 ed il plebiscito, ibid., p. 155.
  3. Citato in Raffaele Cadorna, La liberazione di Roma nell'anno 1870 ed il plebiscito, ibid., p. 200.
  4. Citato in Raffaele Cadorna, La liberazione di Roma nell'anno 1870 ed il plebiscito, ibid., p. 219.
  5. Nel 1869, l'anno precedente della presa di Roma.

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