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Kurisu Makise

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Kurisu Makise

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Cosplayer di Kurisu Makise

Universo Steins;Gate
Nome originale

紅莉栖 牧瀬
Kurisu Makise

Soprannome Christina
(クリスティーナ
Kurisutīna
)
Relazioni
Voce originale
Voce italiana


Kurisu Makise, personaggio di Steins;Gate.

Citazioni di Kurisu Makise

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Nell'anime

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  • [Parlando di Okarin] Com'è che mi sono fatta incastrare da questo tizio? Mi prenderei a sberle, ma ero troppo curiosa...
  • È l'effetto farfalla. Inviando una mail nel passato le linee d'universo si dividono. [...] Una modifica ne genera un'altra, quasi a darle una spinta, rendendo le successive sempre più marcate.
  • In poche parole, mio padre non mi sopporta, anzi, diciamo che mi odia. E non come figlia, ma come scienziata. Come rivale, insomma. Sai, mio padre era un fisico. Quando ero piccola, adoravo stare ad ascoltarlo mentre esponeva i suoi complicati teoremi scientifici. Grazie a questo, verso la fine delle elementari ero già in grado di comprendere tutte le sue pubblicazioni. Poi anch'io iniziai a pubblicare i miei articoli e a ricevere premi per ciò che scrivevo. A me però dei premi non m'importava nulla: m'interessava solo poter discutere con mio padre. Ci scambiavamo i resoconti via mail e i nostri dibattiti si facevano sempre più profondi. Ma un giorno... un giorno mio padre smise completamente di considerarmi. Non ero più solo una figlia che si divertiva a confrontarsi con lui: io vincevo quei confronti, gli facevo notare i suoi errori, e senza rendermene conto ferivo il suo orgoglio. Mio padre iniziò a sfogarsi su mia madre, perse la fiducia in sé stesso e venne allontanato dall'ateneo dove lavorava. [...] Se inventassi un congegno che rende possibili i salti temporali, credo che mio padre diventerebbe pazzo di rabbia, più di quanto non lo sia già. [...] ma [...] alla fine lo costruirò comunque, perché [...] sono troppo attratta dagli esperimenti: quando ne trovo uno a cui dedicarmi devo andare fino in fondo. Esattamente come faceva mio padre.
  • Prima con Okabe stavamo parlando di te: dicevamo che tu, Mayuri, sei l'unica ad avere un po' di raziocinio in questo laboratorio. Quello è stato l'unico momento in cui ho visto Okabe con un'espressione veramente seria; una cosa da brividi, per la verità.
  • [Rivolta a Okarin] Non te lo dimenticare: in qualunque linea di universo finirai per trovarti, non sarai mai solo, ci sono io.
  • [Rivolta a Okarin] Proteggi Mayuri, altrimenti tu finirai davvero per autodistruggerti. Se dovessi abbandonarla al suo destino, te ne pentiresti amaramente! Tu e io siamo arrivati insieme fino a questo punto perché desideriamo salvarla! Se ora ci fermiamo, vivremo per sempre nel rimorso.
  • Può darsi che nelle infinite linee di universo ci siano tante versioni di me stessa, e che le loro volontà siano collegate l'una all'altra, rendendomi quella che sono. Non pensi che sia meraviglioso? In ogni quando e in ogni dove tu sei lì, un grande sentimento d'amore, un grande sentimento di fede, un desiderio di trasmettere i tuoi pensieri. [...] Perciò, Okabe, non vederla come se mi stessi abbandonando: anche passando da una linea di universo all'altra, se tu non mi dimenticherai Okabe, allora io sarò sempre lì con te.
  • Il tempo fugge via rapidamente. In questo momento vorrei proprio dire due parole a Einstein: sai Okabe, il tempo si allunga o si accorcia in base a come lo percepiscono le persone. La teoria della relatività è così romantica, ma è anche così triste...
  • Okabe, sono certa che il futuro sarà doloroso per te. Vivrai in un mondo che non ha memoria di me, e tu sarai l'unico a ricordarmi; tu, che hai a cuore l'amicizia più di qualunque altra cosa, ne soffrirai molto. Perdonami, ma quel tuo dolore è così caro ai miei occhi. Il tempo trascorso in laboratorio, le pause spese a bere bibite, le passeggiate in città, e anche il giorno in cui ci siamo baciati. Non occorre che accada ogni volta, basta una su cento: mi piacerebbe che ti ricordassi di me, perché io sarò lì. Perché al di là del muro dell'un percento, io sarò sicuramente lì.
  • Si tratta di ricordi che vanno susseguendosi da trenta milioni di anni. In questo fluire che non conosce soste né inversioni di rotta o cambiamenti, i sentimenti dell'uomo sono ricordi che valicano i tempi. I pensieri dell'umanità sono ricordi giunti ai cancelli del destino.
  • I ricordi non si possono controllare, che seccatura. Non è possibile dimenticare dei ricordi solo perché lo si desidera, restano indelebili comunque nella mente. A dispetto della propria volontà, in particolare per te, Okabe, dove nelle altre linee di universo ti sei imbattuto molte volte in situazioni spaventose e sconvolgenti, e il rimorso causato ti è rimasto impresso nella memoria. E per di più ritrovi ovunque le stesse identiche persone, le stesse stanze, le stesse città e le stesse parole. Il che ti rende impossibile dimenticare. Ricordi di altre linee di universo simili a un sogno che però non sono un sogno, sono realtà ma sono anche ricordi che non sono realtà. È naturale che questa tragica ambiguità metta sempre più in pericolo la tua coscienza.
  • Ogni persona fissa qualcosa di importante, che è al di fuori di se stessa. Proprio come hai fatto tu osservando noi. Anche se sei svanito da questo universo, anche se qui non hai lasciato tracce, i sentimenti di ogni persona valicano le linee di universo.
  • La me stessa di un tempo non riusciva ad ammettere né la macchina del tempo né il cambiamento del passato. Questo perché non avevo nulla da voler proteggere. Ma forse ho trovato qualcosa, finalmente. Non gli ho ancora confidato nulla [a Okarin] dei miei sentimenti. Tutte le volte che ci siamo incontrati, non ho fatto altro che mostrarmi altezzosa, litigare per stupidaggini, senza mai comunicare ciò che avrei voluto dirgli. Sono sempre stata così fin da piccola, ho sempre pensato che sarei riuscita a fare tutto da sola, costruendomi così un muro tutt'intorno, ripetendo di non aver bisogno di aiuto da nessuno. Che bambina antipatica... ci credo che mio padre non mi sopporta.
  • Kyōma Hōōin... lo conosci? [...] È uno scienziato, ma non è un semplice scienziato. È uno scienziato pazzo, e alla massima potenza anche. In effetti si comporta in maniera assurda, e tutti gli altri lo hanno sempre trattato da stupido. Nessuno aveva mai creduto alle sue parole o alle sue ricerche o a quello che aveva inventato, ma lui riusciva ad osservare cose che nessun altro era in grado di vedere, era l'unico a vederle. Ha continuato a combattere per difendere l'universo ad ogni costo, e poi, alla fine, ha salvato tutte le persone a cui lui teneva. Però, non c'è nessuno che sia a conoscenza di questo. Per tutti è sempre rimasto lo scienziato pazzo, quindi il mondo intero ha continuato a trattarlo da stupido.
  • [Rivolta a Okarin] Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? Mi hai aperto la giacca all'improvviso, lì per lì ho pensato che fossi un maniaco!
  • Condivido la frase di Einstein "La morte è non poter più ascoltare Mozart".

Nei videogiochi

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  • Andare nel passato è possibile già ora. Date un'occhiata al cielo di notte. Potete vedere la luce di decine di migliaia di anni fa, vero?
  • Dunque non faresti nulla, solo perché potresti sbagliare? [...] Il fallimento insegna il successo.
  • [Rivolta a Okarin] Io voglio essere la tua forza.
  • La maggior parte degli scienziati sono solo romantici chūnibyō. Trascorri abbastanza tempo attorno a loro ed è solo questione di tempo prima che ti contagino.

Citazioni su Kurisu Makise

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Cosplayer di Kurisu Makise

Nell'anime

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  • Okarin: Maledetta Christina! Il tuo fascino ha sedotto perfino Mayuri!
    Kurisu: Non ho sedotto nessuno!
    Daru: Makise che seduce Mayushii? Uno sviluppo yuri... e vai!
  • Okarin: Tu sei una preziosa compagna.
    Kurisu [imbarazzata]: Ecco, io... io ti ringrazio. [Okarin va verso di lei e le mette ripetutamente la mano sulla fronte] Ehi! Che fai?
    Okarin: Stai dicendo cose non appropriate per un'assistente, ho pensato che avessi la febbre.
    Kurisu: Ma figuriamoci. Non l'ho detto perché ti sono riconoscente, il mio era, come dire, un ringraziamento formale, ecco.
    Okarin: Che razza di tsundere sei?
  • In questi venti giorni, ci siamo scontrati tante volte, ci siamo presi gioco l'uno dell'altra, ci siamo anche confidati. Quand'ero con le spalle al muro, ho chiesto aiuto a Kurisu. Chi ascoltava in silenzio, e credeva alle mie parole, era Kurisu. Una diciottenne prodigio che può già vantare numerose pubblicazioni scientifiche, sempre razionale e imperturbabile, fiera e un po' invadente; ma coscienziosa, talvolta fin troppo. Le sue teorie mi hanno sempre incantato, ho scolpito nel cuore le sue parole, e ho seguito con gli occhi ogni suo gesto. Lei non è solo una compagna di lavoro, per me Kurisu Makise è... (Okarin)
  • Si può sapere perché devi essere così superiore a me?! Non è logico che una figlia sia più in gamba del proprio padre! Se tu non esistessi, sarei io lo scienziato di successo! Se soltanto tu non esistessi... (Nakabachi)
  • Ovunque tu possa andare, di certo non cambierai mai, ragazza innamorata degli esperimenti. (Okarin)
  • Come pensavo, è così che andrà a finire. Tu in futuro costruirai di nuovo la macchina del tempo, lo so. [...] A inventare la macchina del tempo sei stata tu, Kurisu. Ma non ne hai mai permesso l'uso. E hai chiesto a papà di sigillarla, dicendo che era questa la volontà di Rintarō Okabe. Non hai fatto che continuare a essere in contraddizione. Per il desiderio di salvare Rintarō Okabe, hai escogitato il modo per tornare nel passato. E sei riuscita a costruire la macchina del tempo, ma alla fine hai smesso di riconoscere i tuoi veri sentimenti. Tutto in una continua ripetizione. [...] Avevo pensato che la te stessa del passato avrebbe agito onestamente, rispettando i propri sentimenti, ma... come temevo sei una zuccona! (Suzuha)
  • "Colui che è amato da Dio", eh, giusto? Che vuoi farci, Amadeus è proprio lei. (Maho)

Nei videogiochi

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  • Hai un'eccezionale conoscenza. Hai eccezionali teorie. Mobilita ogni talento che hai. Guida il bamboccio [Okarin] e salvalo. Solo tu puoi farlo. (Nakabachi)

Altri progetti

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