Luisa Ferida

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Luisa Ferida in Fedora (1942)

Luisa Ferida, pseudonimo di Luigia Manfrini Farné (1914 – 1945), attrice italiana.

Citazioni su Luisa Ferida[modifica]

Osvaldo Valenti e Luisa Ferida ne La bella addormentata (1942)
  • [Ne La bella addormentata] Notevole la presenza palpitante della Ferida, attrice di regime generalmente impiegata in ruoli aggressivi e sensuali, che attraversa il film come un fantasma introducendo un clima «fantastico» abbastanza insolito nel cinema del periodo. (Il Mereghetti)
  • [Ne La bella addormentata] Sotto la direzione di Chiarini la Ferida [...] è perfetta nei gesti, nell'impostazione della figura, negli sguardi, nella voce. (Raffaele Calzini)

Anna Foa[modifica]

  • Bellissima, ma dotata di scarsa personalità, tanto che è difficile trovare il suo nome da solo e non in coppia con quello di Valenti, Luisa Ferida si limitò probabilmente a seguire a Villa Triste il Valenti. Anche in questo campo, è difficile che il suo ruolo sia stato più autonomo e rilevante che nel resto della sua attività di attrice, di donna, di fascista militante. Solo la fucilazione le ha restituito, nella memoria, una dignità di eguale a quella del suo compagno di vita e d'arte, Osvaldo Valenti.
  • Furono gli anni Ottanta a riportare i due attori [Valenti e Ferida] all'attenzione del pubblico. La questione fu sollevata dal filosofo francese Jean Baudrillard, che ne fece due esseri superiori, per la loro bellezza e la loro libertà dagli schemi, alla morale comune, fucilati non per le loro colpe ma per la loro trasgressività: una concezione decisamente estetica, in cui la questione della colpevolezza dei due si stemperava fino a divenire ininfluente.
  • I due [Valenti e Ferida] diventano il simbolo del cinema di Salò: belli e trasgressivi, dediti alla droga e alla vita sregolata. Si legano alla banda di torturatori che sotto la direzione di Pietro Koch gestisce a Milano, tra l'agosto e il settembre del 1944, la famigerata Villa Triste, prigione di partigiani.

Marco Tullio Giordana[modifica]

  • Com’è noto, cinque giorni dopo la Liberazione di Milano, vennero trovati in via Poliziano i corpi senza vita di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, giustiziati poche ore prima dai partigiani della Brigata Pasubio. Coppia celebre nella vita oltre che sullo schermo, Valenti e la Ferida erano stati tra i protagonisti del “cinema dei telefoni bianchi” che il fascismo aveva tanto sostenuto. Ma in quelle pellicole rassicuranti e perbeniste avevano sempre recitato la parte dei cattivi, turbando l’Italietta piccolo‐borghese con personaggi che avevano eco anche nella spregiudicatezza della loro vita privata. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, aderirono alla Repubblica Sociale e si spostarono al Nord. Girarono fortunosamente qualche film a Venezia, negli stabilimenti della Giudecca dove Mussolini s’illuse di ricreare i fasti di Cinecittà. Lì cominciò un rapido declino.
  • La Ferida aveva esordito nel 1935 con Freccia dʹoro, diretto da Corrado DʹErrico e Piero Ballerini, Valenti nel 1928 in Rapsodia ungherese diretto da Hans Schwarz. Cominciarono entrambi da ruoli secondari e quando conquistarono quelli principali, furono quasi sempre ruoli da antagonisti, Valenti relegato al ruolo del vilain, la Ferida a quello della fedifraga, dell’amante, della rovinafamiglie o, all’opposto, della vittima di un destino avverso. Il cinema del ventennio non volle o non seppe utilizzare la naturalezza della loro recitazione (ogni tanto doppiati, lui da Augusto Marcacci e Sandro Ruffini, lei da Lydia Simoneschi quand’era santa, da Tina Lattanzi quand’era puttana) che in ruoli, sia pure valorosi, da comprimari.
  • Valenti e la Ferida avevano prestato il loro fascino al Regime, aderito a Salò, collaborato coi tedeschi, lucrato al mercato nero. Si erano sempre comportati al di sopra di qualsiasi legge, contraddicendo ogni buonsenso e decenza, perfino orgogliosi della loro dubbia fama. Che lo avessero fatto per narcisismo, leggerezza o voglia di épater le bourgeois, poco importava. Dovevano pagare, dare il buon esempio a tutti. Da questo punto di vista erano bersagli perfetti, “colpevoli” ideali.

Filmografia[modifica]

Voci correlate[modifica]

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