Romanzo picaresco

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La strada del Lazarillo (Inocencio Medina Vera, 1907)

Citazioni sul romanzo picaresco.

  • Non c'è dubbio che ogniqualvolta che ci troviamo di fronte a un romanzo pieno di fatti e che si svolge per mondi diversi, la prima impressione resta questa: invenzione picaresca. Con l'avvertenza però che ci sono due grandi famiglie, quella di chi cede al puro richiamo dell'avventura e l'altra di chi nel diverso e nel lontano sente la sollecitazione stilistica. [...] È per questa ragione che una storia degli scrittori picareschi non può stare dentro i confini della Spagna, certo là è nata e cresciuta ma poi si è moltiplicata all'infinito come atteggiamento e come visione del mondo reale e dell'uomo. Un grande capitolo ma [...] non soltanto letterario, nel senso che in esso convivono poesia, filosofia, storia e scienza dell'uomo: qualcosa insomma che non nasce appena dentro il fervore dell'immaginazione ma appartiene alla storia stessa dell'uomo e coglie nell'eterna contrapposizione fra fortunati e infelici, fra ricchi e miserabili, fra onesti e truffatori il tessuto stesso del nostro consorzio umano, perpetuo invito a un profondo esame di coscienza. (Carlo Bo)
  • Per più di un secolo gli spagnuoli erano vissuti così nell'inevitabile contrasto fra la propria superbia e la propria miseria, fra l'apparenza di grandezza e la realtà di una rapida decadenza politica e sociale. E fu appunto questo insanabile contrasto che dette vita a una singolare letteratura, la quale, staccandosi da ogni concezione fantastica o convenzionale, si riaccosta alla vita di ogni giorno, che coglie e ritrae con grande vivacità e freschezza di colorito nella cruda e scintillante verità. Tale l'origine del romanzo picaresco, il romanzo realistico per eccellenza, in cui appare la caratteristica figura del pícaro, il vagabondo senza patria e senza famiglia, che attraverso tutte le miserie e le abiezioni, affamato, maltrattato e respinto dalla società, vive giorno per giorno, adoperando tutte le astuzie del naturale ingegno, errando di paese in paese, passando da padrone a padrone, da furto a furto, ignaro sempre del domani, preoccupato solo dell'avversa condizione presente; e con la figura del picaro balza fuori da questi racconti anche il quadro vivo, preciso, impressionante della Spagna del tempo, in cui il falso sfolgorio di un logoro orpello non riesce più a nascondere il pietoso spettacolo d'un generale sfacelo. (Rodolfo Bottacchiari)

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