Sliding Doors

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Sliding Doors

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Titolo originale

Sliding Doors

Lingua originale inglese
Paese Regno Unito, Stati Uniti d'America
Anno 1998
Genere commedia drammatica, romantico
Regia Peter Howitt
Soggetto Peter Howitt
Sceneggiatura Peter Howitt
Produttore Sydney Pollack, Philippa Braithwaite, William Horberg
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Sliding Doors, film del 1998 con Gwyneth Paltrow e John Hannah, regia di Peter Howitt.

Frasi[modifica]

  • Torno all' improvviso, e ti trovo immerso fino alle palle in Lady "smorzacandela" Godiva?! (Helen)
  • Non è che sei una strana, non ancora identificata specie di... testa di cazzo? Tu hai due grossi problemi. Uno: ci è mancato poco, pochissimo. Mettiamola in parole povere: ti ha quasi beccato. E due, e questo è molto più preoccupante: stai di nuovo parlando con te stesso allo specchio. Bruttissimo segno. (Gerry)
  • Bene i capelli, a proposito. No, sul serio, è vero, non scherzo: mai fare battute alle donne sui capelli, l'abbigliamento e il ciclo mestruale. (James)
  • Scusa, ricapitolo: Lydia sta diventando ogni giorno più esigente, e tu ti senti in colpa perché Helen lavora come una dannata per mandare avanti la baracca. Ma tu hai chiesto a Helen di fare delle ricerche nel Dorset con te, sapendo che lei non avrebbe potuto, per coprire il fatto che in realtà ci porti Lydia. E, nonostante la via d'uscita che Lydia ti ha offerto al telefono, e che tu non hai colto, sei in preda a un dilemma morale. Gerry, sei il Porto Franco della moralità. (Russ)
  • Non hai ancora capito qual è il mio scopo? sto cercando di diventare la tua fidanzata, Jerry! Sto cercando di riconquistarti! È piuttosto semplice: mi trovo sulla piattaforma della stazione Limbo Centrale con l'anima e il cuore messi nella mia valigia, in attesa che si presenti l'espresso Jerry dei miei coglioni e che mi dicano che il mio biglietto è ancora valido e posso rimontare sul treno. Solo che alla stazione l'altoparlante sembra un disco rotto e mi ripete che il mio treno è in ritardo, perché il conducente è in preda a una botta di panico intenso nella città dell'indecisione, vi consigliamo di prendere l'autobus! E adesso sai qual è il mio scopo, microcefalo!
  • Helen, ascolta: a volte si viene catapultati nella vita di un altro quando va tirato su di morale e rassicurato e si scopre che, chissà perché, tocca a te questo compito. Non sappiamo la ragione, ma il tuo caso è compito mio. Voglio essere sincero: il fatto che io ti trovi moderatamente attraente rende la cosa più facile da parte mia. (James)
  • Jerry, io sono una donna. Noi non diciamo quello che vogliamo, ma ci riserviamo il diritto di romperci le palle se non l'otteniamo. È questo che ci rende così affascinanti, e un tantino pericolose! (Lydia)
  • Le donne non chiedono. Loro insinuano! (Gerry)

Dialoghi[modifica]

  • Cliente: Ehi bellezza, che fai quando non servi hamburger di mucca pazza qui dentro?
    Helen: Dunque, vediamo un po'. Mi alzo alle 7 e 30 del mattino, preparo e consegno panini nel West End tutto il giorno, prima di venire qui intorno alle 18 per finire a mezzanotte. Dopodiché se mi resta un po' di energia faccio un pompino al mio fidanzato. Ci vuole anche la maionese?
  • Russell: Non ha tutti i torti: tu non sopporti Elton John.
    Gerry: Russell, lascia perdere Elton John, non è questo il problema. Che cosa faccio?
    Russell: Gerry, me lo stai dicendo da settimane che non ce la fai a destreggiarti tra Helen e Lydia e che vorresti non aver ripreso con lei.
    Gerry: Lo so.
    Russell: E che non credi di essere tagliato per l'infedeltà.
    Gerry: Lo so.
    Russell: Ma che non puoi troncare con Lydia perché non sai come reagisce.
    Gerry: Io lo so tutto questo!
    Russell: E io ti ho risposto che qualcosa, se ricordi bene le mie parole, qualcosa non governato dal tuo volere sarebbe intervenuto per chiudere questa situazione.
    Gerry: Lo so!
    Russell: E dunque... è accaduto! [ride sguaiatamente]
  • Russell: Vuoi il mio parere?
    Gerry: Mi piacerà?
    Russel: Ma certo che no, è basato sulla realtà.

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