È stata la mano di Dio

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È stata la mano di Dio

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Titolo originale

È stata la mano di Dio

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2021
Genere drammatico, biografico
Regia Paolo Sorrentino
Sceneggiatura Paolo Sorrentino
Produttore Lorenzo Mieli, Paolo Sorrentino
Interpreti e personaggi

È stata la mano di Dio, film del 2021 con Toni Servillo, regia di Paolo Sorrentino.

Incipit[modifica]

Ho fatto quello che ho potuto.
Non credo di essere andato così male.
DIEGO ARMANDO MARADONA
Il più grande calciatore di tutti i tempi (Testo in sovrimpressione)

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • La bonanima di mio marito si voleva comprare una casa in montagna. Gli ho detto che lo avrei abbandonato dentro i cassonetti se avesse commesso una sciocchezza di questa guisa. (Baronessa Focale)
  • Ma quand'è che avete cominciato a essere così deludenti? Perché siete così assertivi? Ma pensate a mangiare e a bevere, che è l'unica cosa che sapite fa' . (Alfredo)
  • Noi siamo comunisti. Siamo onesti al livello interiore. (Saverio)
  • Con la mano! Quel dio ha segnato con la mano! Ha vendicato il grande popolo argentino, vessato dall'ignobile aggressione imperialista alle Malvinas! È un genio, un genio. È un atto politico, è la rivoluzione. Li ha umiliati, capisci? Li ha umiliati! (Alfredo)
  • Si chiama "perseveranza". Io non ce l'avrò mai. E tu dovrai avercela per forza, Fabiè. (Marchino)
  • La verità, Fabiè, è che non si sa mai cosa succede veramente nelle case degli altri. (Baronessa Focale)
  • A me gli ammiratori me stanno 'ncopp' 'o cazz. A me piace il conflitto, hai capito guaglio' ? Senza conflitto non si progredisce. Senza conflitto è solo sesso e 'o sesso non serve a nient. (Antonio Capuano)
  • Ricordati: chi non tiene 'o curagg' nun se cocc’ ch' femmen bell. (Antonio Capuano)
  • La vita, ora che la mia famiglia si è disintegrata, non mi piace più. Non mi piace più. Ne voglio un'altra, immaginaria, uguale a quella che tenevo prima. La realtà non mi piace più. La realtà è scadente. Ecco perché voglio fare il cinema. (Fabietto)
  • Un dolore? No no, tu non tieni nisciun dolore, tu tien' 'a speranza. E 'a speranza fa fare film consolatori. La speranza è una trappola. (Antonio Capuano)
  • Nessuno inganna il proprio fallimento. E nessuno se ne va veramente da 'sta città. (Antonio Capuano)
  • Roma? Che cazz' ci vai a fa' a 'stu Roma? Sul' 'e strunz vann' a Roma! (Antonio Capuano)
  • Ma è mai possibile che 'sta città nun te fa veni' in mente niente 'a raccuntà? Insomma, Schisa, la tien' coccos a ricer'? O si' nu strunz' come a tutti qquant' ll'ate? 'A tiene 'na cos' a raccuntà? Forza, curaggio. A tiene o no 'na cos'a raccuntà? Tien' 'o curaggio ro ddicere. E te vuo' movere o no? (Antonio Capuano)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Saverio: È malata, l'ha detto pure lo psichiatra. Questa cosa che non può avere figli l'ha mandata fuori di testa. È depressa, diciamo così.
    Franco: È 'na puttana, Savè.
    Fabietto: Zio...Ehm... Se l'avesse visto veramente, il monaciello?
    Saverio: Tu se continui a dicere 'ste strunzate finiscere che ti bocciano, hai capito a papà?
  • Saverio: Da chi l'hai presa tutta 'sta cazzimma?
    Daniela: Da te!
  • Fabietto: Papà, secondo te viene Maradona? Ieri hanno detto...
    Saverio: Non ci mettere 'o pensiero. Figurati se quello da Barcellona viene 'int'a 'sto cesso.
    Daniela: Non viene!
    Saverio: Ecco, hai sentito tua sorella, lei dal bagno, non si sa come, ottiene un sacco d'informazioni.
  • Baronessa Focale: Comunque, l'umanità è orrenda. Te l'hanno detto?
    Maria: No, a me nessuno mi ha detto niente.
  • Baronessa Focale: Agerola è un posto molto cafone.
    Maria: L'aria è buona.
    Baronessa Focale: Tutti i posti cafoni hanno l'aria buona
  • Fabietto: Papà, ma perché non ci compriamo il televisore col telecomando come tutti?
    Saverio: Non dicere cazzate, io sono comunista.
  • Baronessa Focale: Ora vai.
    Fabietto: Mi è piaciuto molto. La prossima volta...
    Baronessa Focale: La prossima volta lo farai con una ragazza della tua età. Io ho teminato il mio compito.
    Fabietto: Qual era il suo compito?
    Baronessa Focale: Datti una mano a guardare il futuro, Fabiè.
  • Alfredo: Come mai non eri a Roccaraso? A te piace sciare.
    Fabietto: C'era il Napoli allo stadio. Dovevo vedere Maradona.
    Alfredo: È stato lui! È stato lui che ti ha salvato.
    Fabietto: Ma chi zio?
    Alfredo: È stato lui! È stata la mano di Dio!
  • Patrizia: E come stai?
    Fabietto: Non riesco a piangere, zia.
    Patrizia: Non ti preoccupare. Vuol dire che non è il momento.
  • Antonio Capuano: Ma te ne vuoi ji' si o no, ma da me che bbuo'?
    Fabietto: Cosa voglio? Tutto! Tutto, quello che ha detto a teatro, io sono sconvolto, cioè, non pensavo si potesse fare a teatro, che uno si alza e si mette a protestare.
    Antonio Capuano: E infatti non si fa, sono io che faccio 'o cazz che me pare, io so' libero. Tu si libero?
  • Antonio Capuano: O' cinema, vonno fa tutti quant' stu cazz 'e cinema, ma pe' fa' cinema ce' vonn 'e ppall. E tu 'e ppall e ttien' uagliò?
    Fabietto: Ho fortissimi dubbi.
    Antonio Capuano: E allora si nu ttien 'e ppall, te serve o' dolore. O tiene u' dolore?
  • Fabietto: Mi hanno lasciato solo, Capuano, e questo si chiama dolore!
    Antonio Capuano: Nun basta Schisa! C'hann lassato soli a tutti quanti. Tu sei solo? Non me passa manco po' cazz', perché tu non sei originale. Sient' a mme: dimentica il dolore e pensa solo a te diverti', accussì hai fatto il cinema. Però e tene coccos 'a dicere. A tien' a coccos a dicere o no? Perché vedi, la fantasia, la creatività, so falsi miti che nu servon a nu cazz'.
  • Fabietto: Non lo so se ho qualcosa da dire, come si fa a capirlo?
    Antonio Capuano: Boh, e io che cazz ne sacc'? Je teng quatt cose a dicer', solo quatt. E tu?

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