Agostino Nifo

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Agostino Nifo

Agostino Nifo (1469-1470 – 1538), filosofo italiano.

Citazioni di Agostino Nifo[modifica]

[in polemica con l'etica del filosofo Pietro Pomponazzi] O mio Pomponazzi come può una forza, in nulla superiore ai corpi, così puramente bramare ciò che è spirituale, venerarlo, seguirlo? Se tu avessi letto il De pulchro platonico vi avresti facilmente appreso che Dio – come dice giustamente Pitagora – plasmando l'uomo, affinché potesse scorgere le cose sublimi, sante e pie, lo alzò da terra volgendolo alla contemplazione del suo fattore. Il che finemente un sottile poeta [Ovidio] ha cantato: mentre, curvi, gli altri animali guardano la terra, all'uomo ha dato alta la faccia e gli ha ordinato di guardare il cielo e volgere gli sguardi alle stelle.[1]

Citazioni su Agostino Nifo[modifica]

  • Contro il naturalismo il Nifo faceva appello a Platone e ai platonici, i quali non solo ammettono un principio spirituale, ma lo vogliono libero, superiore alle stelle: «sapiens dominabitur astris». Faceva appello a Ermete che concepì l'uomo medio nell'universo e miracolo grande. Dei peripatetici – egli osserva – manteneva la pluralità delle anime e la concezione che la felicità sia unione con le intelligenze superiori, copulatio, adeptio, intellectus speculativi. Incertezze non mancavano; anzi ciò che più colpisce è, accanto ad un acume storico singolare, una certa timidezza, che non impedisce però di vedere come egli sia proclive a smussare le punte pericolose del suo averroismo nel platonismo restaurato dal Ficino. (Eugenio Garin)
  • Nocque senza dubbio al Nifo la soverchia produzione su ogni argomento, di logica, di metafisica, di estetica, di politica, di economia. Scrisse ampi commenti di molte opere di Averroè, di quasi tutto Aristotele, senza precisare mai con chiarezza il suo pensiero, che resta come soffocato dalla sua erudizione veramente sterminata. (Eugenio Garin)

Note[modifica]

  1. Da De immortalitate animae, 41; citato in Eugenio Garin, Storia della filosofia italiana, terza ed., Edizione CDE su licenza della Giulio Einaudi editore, Milano, 1989, vol. 2, p. 45.

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