Algis Budrys

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Algis Budrys al Clarion Science Fiction Writing Workshop (1985)

Algis Jonas Budrys (1931 – 2008), scrittore di fantascienza, editore e critico lituano-statunitense. Ha usato gli pseudonimi di Frank Mason, Alger Rome, John A. Sentry, William Scarff e Paul Janvier.

Incipit di alcune opere[modifica]

Artigli sul futuro[modifica]

Reazione a catena[modifica]

Dahano, il capo del villaggio, si accovacciò sulla soglia della capanna, volgendo al sole mattutino la sua vecchia faccia rugosa e meditabonda. La notte precedente aveva visto comparire degli strani segni nel cielo.

Pugno di ferro[modifica]

Cottrell Slade Garvin aveva ventisei anni e da tre anni era colpevole, almeno tecnicamente, di reati sessuali, quando sua madre lo chiamò nel salotto privato e gli spiegò perché non poteva presentarlo alla ragazza che lui stava spiando.

La ragazza di campagna[modifica]

Dato che uno dei suoi due occupanti aveva smesso di vivere lì durante la notte, la casa era più piccola la mattina dopo. Così era la porta di un villino, quella che Henry Spar chiuse dietro di sé un'ora dopo l'alba. Henry guardò il tetto basso e le assicelle su cui non era mai piovuto, ma su cui si vedevano ugualmente i segni delle intemperie. Il villino aveva un'aria accogliente... un bel posto dove vivere.

Coesistenza[modifica]

Il nostro Vecchio è un buon Vecchio. Si chiama Colston McCall, e non so cosa facesse prima. Adesso è il capo presidio del Distretto Occidentale dell'area di New York, e sa quel che è importante e quello che non lo è.

Il giudice[modifica]

Piero Anselmi[modifica]

Nella tarda mattinata, poco prima di mezzogiorno, Samson Joyce sedeva su una sedia pieghevole dietro l'alto seggio di granito affacciato sulla piazza. Tra pochi minuti, avrebbe salito i gradini fino alla sommità e, in piedi dietro il parapetto, avrebbe guardato dall'alto il banco degli Imputati. Ora stava controllando la propria arma.
[Algis Budrys, Il giudice, in "Artigli sul futuro", traduzione di Piero Anselmi, Mondadori, 1987]

M. Cristina Pietri[modifica]

Nella tarda mattinata, poco prima di mezzogiorno, Samson Joyce sedeva in una sedia pieghevole situata dietro l'alto seggio di granito dei giudici che fronteggiava la piazza. Tra pochi minuti avrebbe salito i gradini per raggiungere la sommità dalla quale si sarebbe affacciato e, in piedi dietro il solido parapetto, avrebbe guardato il recinto degli Imputati nella piazza. In questo momento stava controllando la sua pistola.
[Algis Budrys, Il giudice, traduzione di M. Cristina Pietri, in "Storie del Pianeta Azzurro", a cura di Sandro Pergameno, Ed. Nord, 1987]

Il satellite proibito[modifica]

Tre uomini stavano seduti in una stanza.
Edward Hawks, dottore in scienze, teneva appoggiato il lungo mento sulle grosse mani, e stava proteso, aggobbito, con i gomiti aguzzi puntellati sul piano della scrivania. Era un uomo dinoccolato, con i capelli neri e la carnagione pallida, che raramente usciva al sole. In confronto ai suoi assistenti giovani e abbronzati, dava l'impressione di uno spaventapasseri. E adesso stava scrutando un giovane seduto sulla sedia di fronte a lui.

Bibliografia[modifica]

  • Algis Budrys, Artigli sul futuro, traduzione di Piero Anselmi, Mondadori, 1987.
  • Algis Budrys, Il giudice, traduzione di M. Cristina Pietri, in "Storie del Pianeta Azzurro", a cura di Sandro Pergameno, Ed. Nord, 1987.
  • Algis Budrys, Il satellite proibito, traduzione di Maurizio Gavioli, Mondadori, 1991.

Altri progetti[modifica]