Alice Munro

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Ritratto di Alice Munro
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la letteratura (2013)

Alice Munro (1931 – vivente), scrittrice canadese.

Nemico, amico, amante...[modifica]

Incipit[modifica]

Anni fa, prima che tanti treni su linee secondarie venissero soppressi, una donna dalla fronte alta e lentigginosa e una matassa di capelli rossi, si presentò in stazione per informarsi riguardo alla spedizione di certi mobili. L'impiegato faceva sempre un po' lo spiritoso con le donne, specie con quelle bruttine, che sembravano apprezzare.

Citazioni[modifica]

  • Cercò di metterci una pietra sopra, ma quella si rifiutava di far da coperchio al passato.
  • Era arrivato al punto in cui la gratitudine non rappresentava più un peso, ma un sentimento spontaneo, specie quando nessuno la pretendeva.
  • Ormai sapeva che nella vita viene il momento in cui brutto e bello svolgono più o meno la stessa funzione, quando tutto ciò che guardi altro non è che un gancio a cui appendere le sensazioni scomposte del corpo, e i brandelli della mente.
  • L'ineffabile eccitazione che si prova quando un disastro imminente promette di sollevarci da ogni responsabilità collegata alla vita. In quei casi, un senso di pudore costringe a darsi un contegno e a restare immobili.
  • Hai mai notato che quando qualcuno dice che gli dispiace dire qualcosa, in realtà non vede l'ora di dirla?
  • Aveva anche un problema personale con il senatore McCarthy: avvrebbe voluto stare dalla sua parte, ma il fatto che fosse cattolico la bloccava. Chiamava il papa popò. La affascinava il pensiero di quanti cialtroni e canaglie ci fossero al mondo.
  • Era quello il genere di bugia che speravo di non dover mai più dire, il disprezzo che mi auguravo di non dover mai più mostrare, quello per le cose davvero importanti per me. E per evitarlo, dovevo in pratica stare alla larga dalle persone di mia conoscenza.

Explicit[modifica]

– Sono contenta di vederti, – disse, tirandogli i lobi delle orecchie.

– Per quanto ne sapevo potevi essere semplicemente sparito, – disse. – Potevi essere montanto in macchina senza un pensiero al mondo e avermi lasciata qui. Abbandonata.

Lui appoggio la faccia ai capelli bianchi di lei, alla cute rosa, alla dolce curva del cranio. – Mai e poi mai, – disse.

[Alice Munro, Nemico, amico, amante... (2001), traduzione di Susanna Basso, Einaudi, Torino, 2003. ISBN 8806174681]

Incipit di alcune opere[modifica]

Chi ti credi di essere?[modifica]

Botte da re

Botte da re. La promessa arrivava da Flo. Adesso te le prendi, e saranno botte da re.
Indugiando sulla lingua di Flo, l'espressione si caricava di decorative gualdrappe. Rose aveva un bisogno di immaginare le cose, di pedinare assurdità, che superava anche quello di tenersi lontano dai guai, perciò, invece di prendere la minaccia sul serio, si perdeva a rimuginare: ma come saranno le botte da re? Si inventò un viale alberato, una folla di spettatori eleganti, dei cavalli bianchi, degli schiavi neri. Qualcuno si inginocchiava e il sangue schizzava copioso come stendardi al vento. Una cerimonia selvaggia e stupenda. Nella vita vera neanche si avvicinavano a tanto splendore; c'era giusto Flo che tentava di conferire all'evento un'aria di rincresciuta ineluttabilità. Rose e suo padre invece varcavano subito la soglia del presentabile.

Danza delle ombre felici[modifica]

Il cowboy della Walker Brothers

Dopo cena mio padre fa: – Scendiamo a vedere se c'è ancora il lago? – Lasciamo mia madre a cucire sotto la lampada in sala da pranzo; mi fa dei vestiti per l'inizio della scuola. A questo scopo ha disfatto un vecchio completo e un vestito scozzese che erano suoi, e ora le tocca ingegnarsi per tagliare e ricucire oltre a farmi stare in piedi a girare su me stessa per interminabili prove mentre io, ingrata, sudo e mi lamento perché la lana prude e mi viene caldo. Lasciamo mio fratello a letto nel piccolo portico chiuso al fondo della veranda, e certe volte lui si inginocchia sul lettino, preme la faccia contro la zanzariera e frigna: «Portatemi il gelato!», ma io gli rispondo: «Tanto dormirai già», e non giro neanche la testa.

Il percorso dell'amore[modifica]

Il percorso dell'amore

Ricevetti una telefonata in ufficio; era mio padre. Accadde non molto dopo il mio divorzio, quando da poco lavoravo all'agenzia immobiliare. i ragazzi erano tutti e due a scuola. era una giornata piuttosto calda, di settembre.
Mio padre era talmente cortese, anche in famiglia. Ebbe cura di domandarmi come stavo. Maniere contadine. Se ti telefonano per dirti che hai la casa in fiamme, prima ti chiedono come stai.

Il sogno di mia madre[modifica]

Una donna di cuore

Da una ventina d'anni a questa parte, a Walley c'è un museo dedicato alla conservazione di fotografie, zangole da burro, finimenti per cavalli, una vecchia poltrona dentistica, un rudimentale sbucciamele e altre curiosità tipo i vezzosi isolatori di vetro e porcellana usati un tempo sui pali del telegrafo.
C'è anche una scatola rossa con la scritta D. M. WILLENS, SPECIALISTA IN OPTOMETRIA, e un'etichetta accanto, che dice: «Questa scatola di strumenti optometrici, pur non essendo antica, riveste un notevole significato per la storia locale, in quanto apparteneva al signor D. M. Willens, affogato nel Peregrine River nel 1951. La custodia sfuggì alla catastrofe e fu rinvenuta, probabilmente dall'anonimo donatore, che ce la spedì affinché entrasse a far parte della nostra collezione».

In fuga[modifica]

In fuga

Carla udì l'automobile prima di vederla spuntare dalla modesta salita che da quelle parti chiamavano colle. È lei, pensò. Mrs Jamieson – Sylvia – di ritorno dalle vacanze in Grecia. Dalla porta della stalla – ma abbastanza indietro da non farsi scorgere facilmente – tenne d'occhio la strada che Mrs Jamieson avrebbe dovuto percorrere, considerato che casa sua era circa mezzo miglio più in là, sulla stessa via di Clark e Carla.
Se fosse stato qualcuno che si preparava a svoltare da loro, a questo punto avrebbe già rallentato. Carla comunque continuava a sperare. Fa' che non sia lei.

La vista di Castle Rock[modifica]

Area depressa

La parrocchia si erge su un'area depressa. Sui versanti delle montagne, il terreno è spesso muscoso e infertile. L'aria è perlopiù carica di umidità e ciò è dovuto all'altezza dei colli sui quali si addensano le nubi, nonché al continuo vapore di condensa del terreno... Il più vicino centro abitato sede di mercato dista quindici miglia su strade talmente sconnesse da essere a stento percorribili... Anche la neve può talvolta rappresentare un grosso problema, giacché per parecchi mesi ci impedisce di intrattenere rapporti con il resto del genere umano.

Bibliografia[modifica]

  • Alice Munro, Chi ti credi di essere?, traduzione di Susanna Basso, Einaudi, Torino, 2012. ISBN 9788806183530
  • Alice Munro, Danza delle ombre felici, traduzione di Susanna Basso, Einaudi, Torino, 2013. ISBN 9788806175948
  • Alice Munro, Il percorso dell'amore, traduzione di Susanna Basso e Silvia Pareschi, Einaudi, Torino, 2005. ISBN 8806175971
  • Alice Munro, Il sogno di mia madre, traduzione di Susanna Basso, Einaudi, Torino, 2001. ISBN 8806153420
  • Alice Munro, In fuga, traduzione di Susanna Basso, Einaudi, Torino, 2004. ISBN 8806171836
  • Alice Munro, La vista da Castle Rock, traduzione di Susanna Basso, Einaudi, Torino, 2007. ISBN 9788806175955

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]