Angelo Messedaglia

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Angelo Messedaglia
Angelo Messedaglia, L'economia politica, in relazione colla sociologia e quale scienza a sè, Tipografia Fratelli Pallotta, Roma, 1891

Angelo Messedaglia (1820 – 1901), politico italiano.

Incipit di alcune opere[modifica]

L'economia politica[modifica]

Tardi venuta nel consorzio delle discipline morali e sociali; espressione logica di quella aspirazione caratteristica dei tempi moderni, e che maggioreggia di più in più venendo all'età nostra, verso un crescente progressivo benessere, che si compendia nel concetto generico di Ricchezza; intesa dapprima quale arte empirica di Stato o in sussidio unicamente di essa, e poi via via elevata a dignità propria di scienza; costrutta in parziali sistemi [p. 6 ] o a volte scambiata per la scienza sociale tutta intera, o comunque in questa confusa; condotta quando a quando a vagare pei regni fantastici dell'utopia; contestata più o meno sempre, anche perché dottrina d'interessi antagonistici, ostile a vecchi e nuovi pregiudizj ed abusi, in un campo, dove (ancor più forse che in Astronomia) gli aspetti e i moti apparenti stanno spesso in contrasto cogli aspetti e i moti reali; e d'altronde essa medesima per certo qual modo in corso ancora di formazione, e perciò non sempre e in tutto concorde fra i suoi stessi cultori, né sempre misurata nelle sue conclusioni: – oggi l'Economia politica (e che meglio direbbesi sociale, nel senso più ampio e spregiudicato della parola), si ravvisa generalmente come la scienza speciale a cui incombe di studiare l'ordine sociale della Ricchezza, ossia di que' beni o mezzi esterni di godimento, dove si esplica in forma sociale il fatto dell'umano lavoro.

L'imperatore Diocleziano e la legge economica del mercato[modifica]

Diocleziano fu in riputazione di grande amministratore. Egli diede all'Impero Romano, da lui diviso in quattro parti, un assetto amministrativo che somiglia per le forme alle monarchie le più fortemente accentrate dei giorni nostri. Introdusse l'adorazione della Maestà, la camuffò all'orientale; e dopo aver celebrato l'ultimo dei trionfi romani in Campidoglio, scese dal trono, e commise impassibilmente lo Stato all'ultimo stadio della sua decadenza.

L'insegnamento politico-amministrativo[modifica]

Il programma delle nostre facoltà di giurisprudenza, determinato dalla legge del 13 novembre 1859, e solo ritoccato dappoi in qualche punto non essenziale, è realmente assai vasto; e come quadro fisso, per una scuola di diritto, esso può dirsi completo.
Certo, esso è tale da poter gareggiare con quello di altri paesi, e uscirne anche con vantaggio. Nessun paragone, per es., quanto a larghezza di linee e varietà di materie, con quello per lo addietro sì angusto, ed oggi ancora, dopo le recentissime addizioni, non del tutto perfetto, delle facoltà di diritto della Francia.

La statistica e i suoi metodi[modifica]

La Statistica, nel suo proprio e sommario concetto, è l'esposizione ordinata dello stato sociale, in tutti i suoi aspetti, a un dato momento.
Essa ne assegna i dati di fatto, ne indaga il sistema causale, formola il modo in cui si esplica l'azione delle varie cause, ossia legge a cui esse in quel momento obbediscono.

Statistica morale dell'Inghilterra comparata alla statistica morale della Francia di M.A. Guerry[modifica]

Michele Andrea Guerry appartiene a quella schiera illustre di scrittori, i quali con G. B. Fourier, Carlo Dupin, D'Ivernois, Villermé, Benoiston de Châteauneuf, Dufau ed altri, hanno recato nella statistica il gusto e la precisione dei metodi matematici, fondando una scuola che ha essa medesima incontrato un espositore originale, e direbbesi in gran parte il suo proprio legislatore, nell'insigne direttore dell'Osservatorio astronomico di Bruxelles, Adolfo Quetelet. È la scuola che altri si piacque chiamare degli [p. 2 ]statistici matematici, e alla quale il Guerry si ascrisse fino da' suoi primi esordj, che ormai risalgono a trentasei anni.

Bibliografia[modifica]

  • Angelo Messedaglia, L'economia politica, in relazione colla sociologia e quale scienza a sè, Tipografia Fratelli Pallotta, Roma, 1891.
  • Angelo Messedaglia, L'imperatore Diocleziano e la legge economica del mercato, Una lezione di più, Tipografia del commercio edit., Venezia, 1866.
  • Angelo Messedaglia, L'insegnamento politico-amministrativo, Discorso d'inaugurazione al corso complementare di scienze economico-amministrative presso la facoltà di giurisprudenza letto dal Direttore della Scuola il giorno 3 dicembre 1879, Stabilimento Giuseppe Civelli, Roma, 1880.
  • Angelo Messedaglia, La statistica e i suoi metodi, suo ufficio scientifico e competenza di applicazione – Prolusione al corso libero di filosofia della statistica presso la R. Università di Roma, Stabilimento tipografico di G. Via, Roma, 1872.
  • Angelo Messedaglia, Statistica morale dell'Inghilterra comparata alla statistica morale della Francia di M.A. Guerry, G. Antonelli, Venezia, 1865.

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