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Anna Luisa Pignatelli

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Anna Luisa Pignatelli nel 2021

Anna Luisa Pignatelli (1952 – vivente), scrittrice italiana.

Claudia Esposito, eroicafenice.com, 4 febbraio 2019.

  • [La sua carriera di scrittrice inizia nel 1989, ma quando nasce la passione per la scrittura?] Durante l'adolescenza leggevo molto, Maupassant, gli autori russi dell'Ottocento, Čechov in particolare. Credo che sia stata proprio quest'intensa attività di lettura e la predilezione per Čechov in particolare a trasmettermi la voglia e la curiosità di cimentarmi con la scrittura. Cominciai a scrivere dei racconti durante il tempo dell'università, che non riuscii a pubblicare, e da quel momento ho continuato a cimentarmi con la scrittura in tempi e modalità diverse.
  • [I suoi romanzi sono molto apprezzati dalla critica italiana ed estera, e oltretutto ha vinto il Premio Lugnano con il romanzo Ruggine. Secondo lei, cosa amano maggiormente i lettori dei suoi romanzi?] Forse ai miei lettori piace l’intenso scavo psicologico presente nei mie romanzi, e soprattutto lo studio della malvagità in cui ci imbattiamo quotidianamente, e il fatto che i miei personaggi sono soli contro tutti e covano un senso di ribellione e che, anche se non riescono a vincere, lottano con tutte le forze senza scendere a compromessi.
  • [Ha pubblicato con Fazi Editore Foschia. Il titolo rimanda a quella sensazione di "offuscamento" che, sotto diverse vesti, è presente in tutto il romanzo. È corretto? Che interpretazione ha voluto dare alla parola?] La foschia a cui alludo è prima di tutto uno stato d'animo, quello che prende la protagonista quando si trova in certe situazioni, quando si sente circondata da persone ostili e deve piegarsi alla volontà altrui, quando avverte fino in fondo la sua solitudine, o quando intuisce una verità che le viene tenuta nascosta. È un sentimento di alienazione, l'impossibilità di essere se stessa.

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