Antonio Bresciani
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Antonio Bresciani (1798 – 1862), gesuita e letterato italiano.
Citazioni di Antonio Bresciani
[modifica]- Chi chiama la Sardegna terra malvagia, o non la vide mai, o non vide oltre agli aridi sassi delle costiere della Nurra, di Figari, o di Tavolara.[1]
- [Sul vetro di Murano] In essa [la cristallizzazione fusa] i cristallieri intingono la punta de' soffioni, vi ravvolgono quella pasta, e vi soffian dentro posandola sopra un tasso d'acciaio, o sopra una piastra piatta, o concava, secondoché vogliono foggiar il cristallo. E tutto ciò fassi rapidissimamente, e ovvero soffino bottiglie, ovvero bicchieri, dannovi quelle forme che loro aggrada, ingrossandone i corpi, rilevandone i fondi, allungandone i colli, cartocciandone gli orlicci. Qui giran le bombole, colà i fiaschi, altrove le bocce lunghe e le inguistare, qui le compresse, là le quadre, e costà le faccettate. Chi fa ciotolini, chi fialette, chi bottoni, chi gocce, e chi rotolini da porvi essenze, distillati, e polveri odorose. Ed è bello vedere come appiccano i manichi, assettano i piedestalli, volgono i becchi, attorcono le labbra, stringon le bocche, dan vezzi e accanalature ai corpi con isfondi e risalti bellissimi.[2]
- [A Georges de Pimodan] In quali storie trovate voi un condottiero, che innalzi il suo magnanimo petto a tanta altezza? Noi leggiamo di molti che, feriti nel combattimento, gridavano a chi li circondava: Vendicatemi; ma in quest'atroce lotta dell'empietà contra la religione, dell'ingiustizia contra il diritto, della fellonia contro la lealtà, della bestemmia contro Dio, il duce cristiano non ha altra parola a dire, che: Dio è con noi! e, vinca o perda, egli è sicuro della vittoria, e viva o muoia, egli è sicuro del suo trionfo [...].[3]
Citazioni su Antonio Bresciani
[modifica]- È spesso azzimato, lezioso e privo dei doni della grande eloquenza. Egli cura molto, anzi troppo, le parti di un libro; fa graziose miniature; non ha mai la sprezzatura, ma neppure l'unità e il sublime di un gran quadro storico. Ogni pagina si può leggere da sé e ammirare; leggerle tutte di filo è difficile. Egli è padrone della lingua; ne gira tutti i tesori; ma li va sciorinando a pompa, e non ne usa soltanto ai bisogni del pensiero. Utilissimo a studiare dai giovani, non potrebbe darsi loro ad esempio troppo domestico e assiduo; imparerebbero il ricamo, non la meccanica della gran produzione letteraria. (Eugenio Salomone Camerini)
- Padre Bresciani ha i difetti della scuola gesuitica; scuola troppo plastica, troppo ornativa, troppo rettorica. (Eugenio Salomone Camerini)
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Antonio Bresciani, Dei costumi dell'isola di Sardegna comparati cogli antichissimi popoli orientali, vol. 1, Uffizio della Civiltà Cattolica, Napoli, 1850.
- Antonio Bresciani, Ubaldo ed Irene. Racconti storici dal 1790 al 1814, vol. II, Tipografia della Civiltà cattolica, Roma, 1855
- Antonio Bresciani, Opere del p. Antonio Bresciani, vol. XV, Roma-Torino, 1868.
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