Antonio Galdo

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Antonio Galdo (1957 - vivente), giornalista e scrittore italiano.

Basta poco[modifica]

  • La riscoperta dell'economia fai da te, dalla manutenzione al giardinaggio, il ritorno dell'homo faber, consapevole della forza della manualità, non indicano soltanto l'approccio verso nuovi stili di vita. Rappresentano concrete opportunità di occupazione, purché si affermi, anche nel mercato del lavoro, un cambio di paradigma, un diverso appeal per mestieri che sembravano condannati alla scomparsa e comunque non rientravano più nelle aspettative delle nuove generazioni.
  • Non amo i grandi chef. Il loro narcisismo, il tentativo neanche troppo dissimulato di infilarsi nell'universo degli artisti, la barocca prosopopea con cui presentano i loro piatti, le immancabili comparsate televisive per fare lievitare i conti alle loro tavole. Tutto esagerato.
  • Non si vive di solo Pil. O meglio: il prodotto interno lordo, un indice che misura l'intera produzione economica di un paese, non può essere considerato l'oracolo del capitalismo, il numero magico attraverso il quale è possibile calcolare la crescita e il benessere di una nazione, di un popolo, di un individuo. Finora, l'equazione che ha orientato scelte politiche e stili di vita è stata costruita sul rapporto tra l'aumento della produzione, e quindi dei consumi, e il miglioramento dello stato di salute dei paesi. Più crescita economica, più progresso. Più il Pil aumenta, e meglio stanno i cittadini.
  • Viviamo prigionieri della tecnologia. Chiusi nella cella di un computer, dove l'utilità essenziale di un mezzo si è trasformata in una forma di dipendenza. La macchina ha vinto sulla mente, e ne ha modificato perfino i connotati. La rivoluzione digitale ha stravolto i nostri stili di vita, ha scandito nuovi ritmi e nuove priorità, ha modificato il dizionario della conoscenza, dell'apprendimento, del linguaggio. Dei sentimenti.

Bibliografia[modifica]

  • Antonio Galdo, Basta poco. Pensieri forti e gesti semplici per una nuova ecologia della vita quotidiana, Einaudi, Torino, 2011. ISBN 9788858426722

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