Arianna Dagnino
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Arianna Dagnino (1963 – vivente), scrittrice, giornalista e accademica italiana naturalizzata canadese e australiana.
Citazioni di Arianna Dagnino
[modifica]- [Sul transculturalismo letterario] Questo termine definisce una sensibilità che porta l'individuo ad immergersi in una cultura diversa. A differenza del multiculturalismo, che è una pratica prettamente politica adottata dagli stati nazionali, il transculturalismo è un approccio individuale alle differenze culturali, un processo attraverso il quale capiamo meglio anche noi stessi.[1]
Intervista di Valerio Viale, ilmensile.it, 16 luglio 2019.
- Sono nata a Genova e cresciuta tra gli ulivi della riviera ligure (Sestri Levante), con l'orizzonte marino sempre spalancato davanti a me, come un libro aperto sull'ignoto. D'altronde alle elementari ci hanno impartito a iosa lezioni sulle imprese di Cristoforo Colombo, il nostro più celebre navigatore. Più che sui libri di scuola, però, mi sono formata sui romanzi d'avventura: i western di Zane Grey, le isole (del tesoro e non) e le brughiere scozzesi di Robert Louis Stevenson, le avventure di Jack London nel Klondike e quelle di Mark Twain lungo il Mississippi. E poi gli autori della «Lost Generation» (tra cui, Hemingway, F.S. Fitzgerald, John Dos Passos, Henry Miller) e della «Beat Generation» (Jack Kerouac e la sua «strada» sopra a tutti).
- Forse l’esperienza di gioventù che più mi ha reso, oltre che fatto sentire, «cittadina del mondo» è legata al periodo trascorso a Mosca all'istituto Pushkin di lingua russa, frequentato da studenti di tutte le nazionalità, dagli statunitensi – il piano a loro dedicato era stato ironicamente ribattezzato «the nest of spies» («il nido delle spie») – ai cubani, dai cileni ai cinesi.
- Da un lato, [...] le tecnologie digitali hanno effettivamente consentito a milioni di persone di entrare in contatto e lavorare, indipendentemente o in network, anche stando a migliaia di chilometri di distanza, spezzando così i lacci imposti dalla geografia e dai confini nazionali. Dall'altro, però, lo sviluppo delle tecnologie digitali unito a, e sospinto da, un approccio neoliberistico all'apertura dei mercati su scala globale ha in qualche modo snaturato e svilito un movimento di pensiero nato per proporre forme di «neonomadismo» che idealmente (o forse utopisticamente) liberassero l'individuo dalle pastoie della sedentarietà (spesso percepita come immobilità) fisica, professionale ed esistenziale.
Note
[modifica]- ↑ Citato in Sabrina Zuccato, Vivere e scrivere incrociando le culture: Arianna Dagnino si racconta al Grand Central Literary Festival, veneziatoday.it, 22 ottobre 2021.
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