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Augusto Graziani (1865)

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Augusto Graziani (1865 – 1944), economista italiano.

Citazioni di Augusto Graziani

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  • Le dottrine molteplici e varie intorno alla guerra possono raggrupparsi in due grandi categorie: le une la proclamano immanente ed universalmente benefica; le altre, senza punto esaltarne l'ufficio, la ritengono risultante di condizioni storiche e transeunti.
    Senza voler riferire nemmeno per sommi capi le vicende di questi indirizzi teorici ricordiamo come scrittori antichi e moderni concordino nel riguardare la guerra quale legge suprema del mondo ed espressione di volontà trascendente e provvidenziale.[1]

Istituzioni di economia politica

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Gli scopi della vita umana non possono raggiungersi senza la disposizione di beni materiali. Ciò è evidente così per quei fini che si riferiscono all'esistenza fisica e sociale, come per quelli che concernono il perfezionamento delle facoltà anche più elette. Le stesse ricerche scientifiche e le creazioni artistiche suppongono osservazioni, esperienze, processi, che richieggono l'uso di mezzi del mondo esteriore. E non vi ha limite allo svolgimento dei bisogni.

Citazioni

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  • Sono ricchezze le cose utili, limitate e materiali. Intorno ai due primi requisiti, utilità e limitazione della quantità vi ha piena concordia fra gli economisti; intorno al terzo le controversie e i dissensi non possono dirsi cessati. (Libro I, cap. 1, p. 45)
  • La produzione ha per oggetto la ricchezza: si riferisce soltanto ai beni materiali: è creazione di utilità, non di materia. (Libro II, cap. 1, p. 79)
  • I mercantilisti, i quali partivano dal concetto che la ricchezza di un paese fosse proporzionale alla quantità di moneta ivi circolante, consideravano come produttivi soltanto l'industria estrattiva di metalli preziosi ed il commercio di esportazione. Se il valore dei prodotti esportati eccedeva quello dei prodotti importati, doveva, secondo quella scuola, determinarsi un afflusso di monete e perciò un incremento della ricchezza nazionale. (Libro II, cap. 1, p. 81)
  • Il lavoro è certo un elemento del costo di produzione, ma può il costo di produzione ridursi soltanto al lavoro richiesto per ottenere le ricchezze? Il Rodbertus ed il Marx sostengono quest'ultima tesi, ed affermano che il valore normale dei prodotti è sempre in ragione del lavoro occorso alla loro produzione. E mentre i classici distinguono la applicabilità della teoria del costo di produzione in casi di libera concorrenza, i socialisti l'elevano a dottrina universale. (Libro III, cap. 6, pp. 250-251)

Teorie e fatti economici

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  • [Luigi Cossa] Il lavoro non era per Lui soltanto un diletto ed una soddisfazione, ma un sacro dovere d'insegnante e di cittadino, ed alacremente sospingendo i giovani alle indagini scientifiche, più volentieri apriva la via a studi importanti, di quel che li compiesse egli medesimo. Aveva indole di maestro; le stesse sue monografie, anche allorquando concernono questioni poco considerate o risguardate sotto aspetti nuovi, non svolgono l'argomento nei particolari minuti, ma quasi designano soltanto il modo di trattarlo proficuamente, suggeriscono concetti fecondi, apparecchiano gli elementi necessari ad una investigazione speciale e profonda. Gli scritti non rappresentano che uno e non il principale dei mezzi d'azione del Cossa; le lezioni, gli eccitamenti e gli amorevoli e disinteressati consigli individuali, i premi proposti ed in parte costituiti del proprio, diedero un tale impulso agli studi economici in Italia, che può affermarsi come il rinnovamento presente in cotesto ordine d’indagini si debba principalmente a Lui. (pp. 163-164)
  • [Pellegrino Rossi] Grande dignità e forza d'animo egli dimostrò così nei casi favorevoli come negli avversi della turbinosa sua esistenza e gli ostacoli divennero per lui eccitamenti ed impulsi, che ne rinvigorirono ed affinarono la tempra. (p. 230)
  • [Pellegrino Rossi] Non diremo col Masi che egli sia stato il solo grande uomo di Stato, degno di questo nome, che l'Italia abbia avuto prima e dopo il Conte di Cavour, forse perché non ebbe agio di esplicare somme doti politiche per le condizioni stesse dello Stato in quel periodo, ma anche perché prevalevano in lui le qualità preziose di amministratore ed ordinatore in momenti di vita pubblica tranquilla a quelle di genialità direttiva di governo in periodi procellosi. Però alla devozione alla libertà italiana unì ardimento insigne ed attitudini pratiche distintissime, che è ben raro si accoppino a tanta prestanza nella ricerca e nell'esposizione teorica, quale il Rossi manifestò in svariate discipline, spesso precorrendone gli sviluppi, sempre contribuendo a più esatta dichiarazione di rapporti e di leggi. Nelle battaglie del pensiero e dell'azione si sperimentò così degnamente la nobiltà e forza dell'ingegno e del carattere, che il nome di Lui s’infutura e la memoria ne è venerata come d'uomo che alla scienza ed alla patria consacrò la vita, cooperando efficacemente all'avanzamento di quella, intendendo con gagliardo animo al rinnovamento di questa. (pp. 278-279)

Note

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  1. Da La guerra ed il sistema sociale, Discorso letto il 22 novembre 1915 per l'inaugurazione dell'anno accademico 1915-16 nella R. Università di Napoli, Tipografia Cimmaruta, Napoli, 1916, p. 4.

Bibliografia

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Altri progetti

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