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Aurora Giovinazzo

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Aurora Giovinazzo (2002 – vivente), attrice e ballerina italiana.

Citazioni di Aurora Giovinazzo

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Citazioni in ordine temporale.

Intervista di Chiara Del Zanno, rollingstone.it, 4 luglio 2023.

  • Il ballo non mi dà da mangiare e mi distrugge fisicamente. La recitazione mi distrugge solo mentalmente.
  • [«È paradossale perché come attrice ti stai imponendo con una grande presenza fisica. Noi ti percepiamo forte e tu ti senti stanca»] Vero. Sicuramente nei film mi capita spesso di lavorare con il corpo, e mi viene facile perché lo coordino bene. Se un ruolo è sportivo mi cimento, mi butto mesi e mesi sull'allenamento, anche per scomporre la ballerina che è in me. Il ballo mi è servito molto nella recitazione, e la recitazione mi è servita nel ballo. [«In che modo?»] Quando ballo interpreto ogni azione che faccio con il corpo. Ogni movimento ha una sua espressione. Quando sto sotto gara divento un'altra persona, sono una circense, sono allegra, mi piace dare spettacolo. Non so se hai visto i miei abiti da ballo, ma esprimono proprio quel carattere che voglio tirare fuori in gara.
  • [«Economicamente c'è una bella differenza tra un primo posto in una gara di ballo e una giornata di set?»] Non mi sbilancio sui numeri, ma la differenza è netta. Questo perché non è uno sport chissà quanto famoso. Poi tutto varia rispetto ai ruoli e al percorso che fai, ma per il ballo all'inizio devi spendere molti soldi, soprattutto se vuoi arrivare in alto. Per mantenere una carriera agonistica devi fare tante lezioni con insegnanti diversi, poi corsi, palestre, viaggi per seguire stage. Nel ballo come nel cinema, devi crearti un nome. E se hai il nome, lavori.
  • [«Di cos'è che hai tanta nostalgia?»] Della mia vita quando ero piccolina. A casa mia, in campagna, a Boccea. Durante il giorno avevo sempre qualcosa da fare. La bicicletta con mia nonna, togliere le erbacce con il mio coltellino, mangiare le verdure crude con mio nonno, rompere le nocchie, mangiare le noci prese dall'albero, le cosce delle monache, i frutti, fare l'olio con le olive dell'orto, piantavamo i fagioli e in casa avevamo le galline, e poi l'uovo sbattuto con lo zucchero (fa una pausa). Il rumore del cucchiaio che sbatteva l'uovo, la mattina, e io sapevo che di lì a poco mia nonna mi avrebbe svegliata.

Intervista di Valentina d'Amico, fabriqueducinema.it, 5 luglio 2023.

  • Ferzan è un uomo dolcissimo, pieno di calore, è molto protettivo. Ti trascina dentro il suo mondo per ottenere ciò che vuole [...]
  • [...] nella recitazione, come nel ballo, cerco di non ispirarmi a nessuno. Non voglio copiare, anche se a livello inconscio so di aver assorbito alcune caratteristiche degli artisti che stimo e sul set a tratti riemergono. Ma voglio costruire la mia strada in maniera originale. Voglio essere unica.
  • [Sulla visione al cinema] [...] ti permette di assaporare ogni dettaglio. Oddio, è vero che oggi a casa abbiamo tutti schermi super fighi, ma la sala cinematografica è un'altra cosa. Anche i registi che lavorano per il cinema hanno un approccio più personale, è come se dentro di loro ardesse un fuoco diverso.
  • A vedermi così non si direbbe, sono minuta, alta un metro e cinquanta, ma sono una fan sfegata di film di guerra, thriller, horror. La commedia, invece, non la sento tanto nelle mie corde. Anche come attrice, mi sento più portata per il dramma.
  • Quando mi trovo di fronte a un personaggio di cui non riesco a capire l'intenzione, mi fermo, mi riguardo e cerco di capire bene l'errore commesso per non ripeterlo. Sono molto esigente e cerco di dare il massimo. Volere è potere.

Intervista di Martina Barone, hollywoodreporter.it, 22 febbraio 2024.

  • [«Com'è [...] oggi?»] Un po' menefreghista, ma di quel menefreghismo sano, che tendo a riversare nel lavoro. In quanto attori il nostro compito è godere di emozioni, dalla felicità alla frustrazione, che incanaliamo per dare benzina ai ruoli. Qualche volta ci sono sentimenti che provo e che tengo per me. Ma so che ogni sensazione, stimolo, accadimento sono materiale da immagazzinare e poi restituire. Rischia di essere un procedimento un po' cinico, il trucco è non farlo sistematicamente e essere certi che lì, in quel momento, l’emozione che si sta vivendo è pura. E, soprattutto, libera.
  • [«Si riesce a conciliare una disciplina a livello agonistico insieme a una carriera in ascesa?»] È la passione che ti porta automaticamente a spingerti oltre e a sfruttare anche quelle poche ore di libertà che si hanno per andare e imparare i passi e provare. Di certo il tempo è diminuito gradualmente, i ruoli sono diventati sempre più intensi e qualche acciacco ha cominciato a presentarsi. Lo so che lo dico dall'alto dei miei ventidue anni, ma si sa che, purtroppo, uno sportivo interrompe la sua carriera a trent'anni. Quindi sì, sono quasi da buttare.
  • Sono un'amante degli sport. Mi piace lo sforzo fisico e fin dove il corpo umano può arrivare. Rispetto a qualsiasi sport scegli di intraprendere, il tuo corpo prende una direzione. Un calciatore svilupperà un determinato tipo di muscolo, un ballerino un altro, un campione di MMA un altro ancora. È sempre stato questo ad affascinarmi.
  • Non mi è stata mai diagnosticata una vera sindrome ADHD, ma sta di fatto che se non mi muovevo o non mi tenevo impegnata con qualcosa diventavo matta, così come adesso. Al momento sono a casa mia, teoricamente questo periodo mi starei rilassando, ma la verità è che sto scoppiando ad addormentarmi senza senso alle cinque e a svegliarmi alle undici di mattina senza avere un obiettivo giornaliero. Anche perché, quando sono sul set, non mi sentirai lamentare di quanto sto lavorando. E mentre gli altri soffrono il rientrare tardi o il pick up alle sette di mattina, la mia reazione è solo: accidenti, che bello!
  • [...] se mi metto in testa di conquistare un obbiettivo allora mi alleno per vincere. A una competizione non si può mai andare con l'ipotesi di perdere, ma di raggiungere il primo posto. Così trovi la carica, anche quando sai che non si può vincere sempre. Nessuno dovrebbe mettersi a fare una cosa per finire a farla male. Con i ruoli è la stessa cosa. Non ho aspettative, ma sono cosciente che se vado per un provino lo scopo è di prendere la parte. È la mentalità degli atleti che non ti porta per forza alla vittoria, ma di sicuro a essere predisposto a tutto pur di acciuffarla.

Filmografia

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