Beatrice Alemagna

Beatrice Alemagna (1973 – vivente), scrittrice e illustratrice italiana.

Ricamare una storia

Intervista di Guido Zeccola, italienaren.org, 26 novembre 2014.

[I tuoi libri sembrano raccontare storie per un bambino futuro.] Io scrivo. E a secondo del libro che scrivo capisco e decido a quale lettore lo sto dedicando. Quindi non penso necessariamente a un bambino anche se tuttavia le mie fiabe interessano i bambini anche quando non sono i diretti destinatari. Forse scrivo e illustro libri per la parte infantile che c'è negli adulti e per la parte adulta che c'è nei bambini.
[Qual è per te il momento più importante: il racconto o le illustrazioni che usi per descriverlo?] Io scrivo una storia, non so se sia la cosa principale ma sicuramente è il momento iniziale, poi penso alle illustrazioni. Diciamo così: io non so disegnare un gatto, disegno la storia di un gatto. Credo che il raccontare e il disegnare siano sullo stesso piano, mi piace scrivere delle parole che suggeriscono delle immagini e delle immagini che suggeriscono delle parole, quindi un'osmosi tra le due cose dove non c'è un grado di importanza ma entrambi i momenti sono parte dello stesso atto creativo.
[Tu sei nata a Bologna ma da molti anni vivi e lavori a Parigi, perché questo esilio?] Ho vinto un premio "Figures futures" al Salon du Livre et de la Presse Jeunesse, avevo ventidue anni. Sono partita per Parigi perché in Francia c'era una maggior attenzione per i libri per bambini che non in Italia [...]. In Italia si pensava troppo all'americana, il libro per bambini doveva essere solo un libro per bambini, invece in Francia ho trovato delle case editrici più aperte alla sperimentazione e ho deciso di viverci qualche mese. Però poi sono rimasta lì, ho una figlia di 4 anni e già sono passati 17 anni.
[E hai anche illustrato libri di scrittori quali Apollinaire, Queneau, Huxley, Grossman, Dahl, Rodari.] Sì. Adesso illustro i miei libri con tecniche diverse, anche con il ricamo.

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