Bernardino Zendrini

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Bernardino Zendrini

Bernardino Zendrini (1679 – 1747), ingegnere italiano.

Alcune considerazioni sopra la scienza delle acque correnti, e sopra la storia naturale del Pò[modifica]

Incipit[modifica]

La materia delle Acque, comecchè fra le Scienze Fisico-Matematiche, ella è una delle più amene, e delle più necessarie agli usi della vita civile, così riesce per la molteplicità delle circostanze, che l'inviluppano, la più perplessa, e la meno obbediente alle leggi geometriche del moto. Dipende sovente dalla costituzione de' Fiumi la pubblica felicità de' Popoli, riacavandosi da questi il vantaggio del Commeraio, la fecondità delle Campagne, e la sicurezza delle Piazze, e de' siti più importanti; quindi ben meritano tutta la gelosia, e l'attenzione del Sovrano, e chiamano tutta la previdenza degl'Intelligenti à suggerire i mezzi opportuni pel mantenimento di un Capitale sì prezioso, e necessario al bene del Principato.

Citazioni[modifica]

  • Mi sembra dunque, che per necessità di suggerire opportuno, e perenne alimento agli Animali, ed à vegetabili dispersi per le Campagne, venga costretta, col mezzo de' vapori, e delle nubi, l'acqua del Mare, delle Paludi, e de' Laghi ad ascendere con mirabile meccanismo nell'aria, onde poi stillando in pioggia sù la superficie della Terra, compisca in molte guise le accennate incombenze. (p. 11)
  • Il Pò adunque si dice comunemente stabilito di fondo, e questo costituito, ò è in linea, ò insensibilmente, ò niente inclinata all'orizzonte, il che vale à dire, potersi per ducento, ò trecento pertiche, fuori però de' vortici, e delle corrosioni, non trovare sensibile la differenza d'inclinazione, quando in data distanza dalle sponde, di questa si vada in traccia, e pure in più luoghi di questo Fiume scandagliati, con ogni possibile diligenza, si ritrova disposto il fondo difformemente in linee concave estranamente irregolari. (p. 22)
  • Si osservino i maggiori Fiumi, che si perdono in Pò, come sono quelli delle Alpi, che prima di tuffarvisi, depongono le loro torbide ne' profondissimi Laghi, onde al recipiente solo apportano il vantaggio dello accrescergli la velocità, e senza arrecargli verun deterioramento; ma i Fiumi constituiti sù la destra, privi di Laghi, e senza ritegni, correndo precipitosamente in Pò, vi portano, con la immensa quantità delle torbide, il solo danno, senza la minima utilità. (p. 44)

Leggi e fenomeni, regolazioni ed usi delle acque correnti[modifica]

Incipit[modifica]

I Fluidi, come i solidi, hanno la loro gravità, mediante la quale, rimossi che sieno o tutti o in parte gl'impedimenti, si pongono in movimento, accostandosi, per quanto è loro permesso, al centro de' gravi.

Citazioni[modifica]

  • Ne' vasi, che abbiano aperto un foro di qualunque figura nel loro fondo, ed esterne dell'aria, dalla viscosità dell'acqua, e da ogni altra circostanza, non si vede cosa in contrario, che persuader possa, che quella tal acqua in uscendo dal detto foro, allorchè il vaso sia sempre tenuto con la medesima altezza dell'acqua, non abbia a moversi di moto accelerato, attesocchè essendo realmente ogni minimo componente dell'acqua un grave, e tutti essi minimi, essendo affetti dalla medesima azione della gravità, non potrà quello che verrà dietro al primo, al secondo, al terzo etc. dare verun impulso a quello, che lo precede, nè molto meno venir ritardato. (cap. II, p. 12)
  • Essendo per lo più collocati gli alvei de' fiumi nella parte più bassa delle Provincie, per le quali discorrono, ne proviene, che le acque in essi, come a centro finalmente si rivolghino, e quanto maggiore sarà la superficie della terra, che vi scolerà, tanto maggiore verrà a riuscire di mole di acque quel fiume. (cap. IX, p. 213)

Bibliografia[modifica]

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