Borisav Jović

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Jović nel 2009

Borisav Jović (1928 - 2021), politico serbo.

Citazioni di Borisav Jović[modifica]

  • La situazione nel Paese sta peggiorando di giorno in giorno, il pericolo di una guerra civile è più presente che mai per via dei conflitti sempre più aspri tra le nazionalità. Se non riusciremo a trovare una via democratica per uscirne il versamento di sangue sarà inevitabile. (dichiarazione al Parlamento Federale di Belgrado, 26 aprile 1991)[1]

Da Yugoslavia - Morte di una nazione[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • I serbi della Krajina contestavano l'indipendenza della Croazia, L'ultima volta che la Croazia fu indipendente, cinquant'anni fa, aveva perpetrato il genocidio della minoranza serba. La nostra gente aveva davvero paura. (primo episodio)
  • Mesić mi disse che se non avessimo fatto marcia indietro, la Croazia avrebbe reagito in questo modo: [...] Primo, la Croazia si sarebbe separata dalla federazione; Secondo, avrebbe chiesto l'intervento dell'Onu. Quei trafficanti d'armi avevano la sfoderatezza di esigere la protezione dell'Onu!; Terzo, la Croazia avrebbe abbandonato le istituzioni federali. Replicai: "Allora è la guerra!". (primo episodio)
  • Avremmo inviato le nostre truppe nelle regioni serbe della Croazia. In tal modo, i croati avrebbero scatenato la guerra, consentendoci di occupare quei territori. (primo episodio)
  • Noi non volevamo una guerra con la Slovenia. La Serbia non aveva rivendicazioni territoriali in Slovenia. Era una repubblica etnicamente pura, senza serbi. A noi importava ben poco se gli sloveni volevano lasciare la Jugoslavia. [...] Sarebbe stato un impegno eccessivo. Chiuso il capitolo Slovenia, avremmo potuto dettare le nostre condizioni ai croati. (secondo episodio)
  • Ci impegnammo a coprire tutte le spese dei serbo-bosniaci. Loro non avevano fondi statali. Non potevano neppure pagare gli ufficiali. (secondo episodio)

Note[modifica]

  1. Citato in La Slovenia grida: siamo prigionieri della Jugoslavia, La Stampa, 26 aprile 1991

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