Camerino (teatro)
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Citazioni sul camerino, locale dell'edificio teatrale adibito al trucco e alla vestizione dell'attore.
- I camerini degli uomini non sono quasi mai chiusi, e il loro abbigliamento si compie in mezzo a un viavai continuo di amici, conoscenti, compagni di teatro, giornalisti, curiosi e cortigiani, i quali ultimi sono di una assiduità spaventevole. Nell'interno il camerino non differisce molto da quello delle primedonne. In genere, il meglio arredato spetta al tenore. Oltre il lusso della specchiera, delle tende, dei tappeti e delle altre suppellettili, vi è spesso una esposizione di armi e di ornamenti di cui l'artista si compiace farvi l’illustrazione.
- L'impressione di quelle nude e talvolta umide pareti, così miseramente arredate, è triste e penosa. Non vi sentireste l'animo di restarci solo per cinque minuti. Se non si avesse alle spalle la vastità del palcoscenico, sembrerebbe di trovarsi nella cella d'una prigione.
Eppure chi, alla sera della rappresentazione, ponesse piede entro quello stesso camerino per visitarvi la cantante che lo abita, proverebbe una sensazione di tepore e di benessere pari a quella che si riceve penetrando nell'elegante e profumato salottino d’una gran dama.
- Nei camerini degli artisti uomini è cosa difficilissima mettersi a sedere. Sedie, sgabelli, divani, se ve ne sono, tutto è ingombro. Biancherie, abiti, pantaloni, mutande, maglie, barbe, parrucche, mantelli, elmi, corazze, gambali, stivaloni, scarpe, giustacuori, ogni cosa alla rinfusa, non solo sulle sedie e sul divano, ma sulle valigie, sulle ceste e sopra ogni altro piano di appoggio. Sembra uno sgabuzzino di rigattiere in un momento di vendita. Volendo sedersi, e molti lo tentano, specialmente gl'intimi, conviene non preoccuparsi del danno che si può fare e di quello che si può ricevere, e questo è il più frequente.