Carla Menaldo
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Carla Menaldo (1982 – vivente), giornalista e scrittrice italiana.
Intervista di Chiara Santato, fluminalab.com, 23 febbraio 2021.
- [Se ne sente parlare spesso ma cos'è e di cosa si occupa un ufficio stampa? E in particolare, cosa significa essere capo ufficio stampa di una Università come quella di Padova?] L'Ufficio stampa si occupa di "tradurre" la vita di una azienda o di una istituzione ai cittadini. Ovvero: è il tramite tra ente e/o azienda e i mezzi di informazione che si rivolgono poi al grande pubblico. La legge 150/2000 istituisce gli Uffici Stampa degli enti pubblici, a garanzia di una comunicazione etica (vi lavorano giornalisti che rispondono alle norme deontologiche della categoria) e trasparente. Gestire l'informazione verso i media di una grande Università come è quella di Padova significa occuparsi di ricerca – praticamente di tutti gli ambiti -, contribuire a creare reputazione e posizionamento sociale e culturale, diffondere saperi e soprattutto comunicare a che punto è la formazione accademica, quello che si fa in termini di servizi agli studenti, sviluppo, innovazione, sostenibilità e politiche di inclusione.
- [Con quali attori vi confrontate normalmente? È complesso raccontare un'istituzione?] I nostri interlocutori interni sono la Governance di Ateneo e il corpo docente in qualità di "produttore di sapere", ovvero fucina di innovazione e nuove frontiere della scienza. Gli interlocutori esterni sono i colleghi giornalisti che raccontano ai cittadini il mondo complesso, veloce e spesso affascinante dell'università. Raccontare una istituzione è sempre difficile; in essa infatti convivono molte anime e non sempre in coesistenza pacifica, perché i progressi della scienza sono in gran parte dovuti a posizioni differenti in costante dialettica tra di loro.
- [L'avvento dei social ha cambiato il tuo modo di lavorare?] In modo radicale. Non possiamo più prescindere dai social per la comunicazione, sono da un lato una cassa di risonanza vastissima, dall'altro un veicolo particolarmente pericoloso in quanto non risponde a nessuna garanzia di attendibilità, aderenza ai fatti, né rispetta le norme deontologiche in termini di informazione, diritto di cronaca, tutela della privacy etc. Se usati in modo attento e sapendo distinguere chi dice cosa e come lo dice sono un modo veloce per raggiungere il pubblico più giovane. La comunicazione dell'Università quando scende in rete ha un compito essenziale: abituare le persone a distinguere le fonti attendibili da quelle che non lo sono, le cosiddette fake, ponendosi come voce autorevole garantita dalla serietà del metodo scientifico e dall'autorevolezza di una istituzione di prestigio.
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