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Charles Coleman Finlay

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Charles Coleman Finlay, autore di fantascienza statunitense.

Prigioniero politico

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Per comodità generale, a Jerusalem il patibolo si trovava accanto al cimitero. Il cimitero era il più grande giardino pubblico del pianeta terraformato: le famiglie avevano sacrificato parte delle loro razioni di terra fertile per seminare piante perenni, sempreverdi fioriti e piccoli ornamenti, come ramoscelli di prezzemolo, sull'ampia spianata di roccia. Quando Mixim Nikomedes tornava sul pianeta, di solito la vista del giardino lo faceva sentire il benvenuto, anche se intravedeva i fiori solo per un attimo, dal finestrino della limousine.

Citazioni

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  • Era il battesimo del fuoco per tutti. (p. 39)
  • Non c'era motivo di spogliarsi per un'ispezione medica, ma far obbedire qualcuno a un'autorità apparentemente ragionevole era il primo passo per farlo obbedire a un'autorità ingiustificata. (pp. 42-43)
  • La gioia è infinita, in tutta la sua varietà, ma la sofferenza è sempre uguale. (p. 80)
  • — Hai mai sentito il detto che quelli che non studiano la storia sono destinati a ripeterla?
    L'adariano di fermò. — Sì.
    — Quelli che studiano la storia sono destinati a vedere l'arrivo della ripetizione. (p. 89)

Davanti a loro si stendevano chilometri di terra vuota: per un attimo, Max la immaginò come un giardino, simile al cimitero nella capitale, pieno di fiori che ricordavano tutti coloro che erano morti per tarraformare il pianeta. — Ci sono state abbastanza uccisioni.

Bibliografia

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  • Charles Coleman Finlay, Prigioniero politico (Political Prisoner, 2008), traduzione di Salvatore Proietti, collana Odissea Fantascienza n.° 41, Delos Books, giugno 2010. ISBN 978-88-95724-97-3.

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