Chiara Bordi
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Chiara Bordi (2000 – vivente), attrice e modella italiana.
Citazioni di Chiara Bordi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Mi hanno detto che mi votano [nell'ambito di Miss Italia] solo perché faccio pena. A me la vittoria non interessa, voglio mandare un messaggio di forza e rinascita. Sono stata a un passo dalla morte, a dodici anni ho affrontato una cosa enorme. Queste persone mi insultano senza pensare a cosa ho passato. Io sono forte ma una persona più fragile, con un attacco del genere, si demoralizza completamente. Questa è cattiveria pura. L'unica cosa che mi dispiace è vivere in un mondo dove c'è tutta questa ignoranza. Chi insulta così non è stato in grado di superare cose personali e quindi si sente meglio offendendo quanti ce l'hanno fatta. Mia madre si è preoccupata, ha temuto che quelle frasi mi avessero ferita, ma a me sono scivolate addosso. Mi sono vergognata per loro.[1]
- Pensiamo automaticamente che le persone con disabilità abbiano per forza una vita di merda, e questo porta molti a non offenderle perché pensano che abbiano subìto già tanto, ma questo è sbagliato. Siamo ancora schiavi del pensiero che una persona disabile abbia per forza una vita peggiore della tua. Nella realtà sembra che una persona disabile debba per forza essere carina e dolce ma non è così visto che, come chiunque altro, può benissimo starti antipatica. Sarebbe ora che le minoranze smettessero di essere raccontate sotto forma di stereotipi. Mio padre diceva che canticchiavo il motivetto di un cartone animato che diceva: I wanna be famous. Mi piaceva tanto il mondo dello spettacolo e del cinema, anche se poi volevo fare la ballerina e il medico. Dopo l'incidente mi sono molto interessata all'ambito delle protesi, dei plantari e dei tutori. Non so se farò questo nella vita, ma voglio dargli comunque una possibilità.[2]
- Stavo per compiere tredici anni quando un incidente mi ha portato all'amputazione di una gamba. Qualcuno di voi penserà "poverina" ma vi prego di non farlo. Io ho accettato il mio corpo ma spesso sono stati gli altri a mettermi i bastoni tra le ruote. Quando iniziavo a guardarmi allo specchio con orgoglio arrivava sempre qualcuno che mi diceva: "Che bella che sei, nemmeno si vede che hai una protesi". Mentre mi confrontavo alla pari c'era sempre qualcuno pronto a guardarmi con pietà, come se utilizzare una protesi fosse una condanna e non semplicemente un altro modo di muoversi nel mondo. Quando ho raggiunto dei traguardi c'è stato spesso qualcuno pronto a dire: "Che brava che sei arrivata fin qui, io al posto tuo mi sarei buttata dal balcone". Come se avere una disabilità fosse peggio di morire. Queste violenze hanno nome: si chiama abilismo. Tutti lo abbiamo interiorizzato, io compresa, ed è compito di tutti demolirlo.[3]
- Secondo me la televisione e i media, in generale, hanno una grandissima responsabilità, perché creano degli stereotipi, delle idee, dei pensieri, e il fatto di rappresentarli porta anche a direzionare l'opinione del pubblico da una parte o da un’altra. Io, infatti, sono molto contenta che questo progetto esista, proprio perché secondo me porterà a cambiare qualcosa. Anche il solo fatto di far interpretare personaggi con disabilità ad attori o attrici che hanno veramente una disabilità magari può portare le persone con disabilità che guardano la serie a pensare che anche loro, se vogliono fare gli attori, possono diventarlo. Sapere di essere in un posto in cui sono circondata da affetto e da amore è una cosa che mi fa sentire molto al sicuro. Io, poi, non sono credente, anzi, sono scettica in tutto quello che riguarda il post-morte: secondo la mia visione personale, quando muori finisce tutto. L'idea che tutto questo un giorno poi possa finire è qualcosa che mi spaventa tantissimo. In più, credo che la morte sia un concetto da normalizzare, perché non c'è vita senza morte, fa parte della vita ed è un qualcosa a cui nessuno di noi può fuggire, tutti la sperimentiamo e la sperimenteremo. Mi dà speranza pensare che in qualsiasi momento, in qualsiasi situazione, la vita è sempre più forte della difficoltà.[4]
Note
[modifica]- ↑ Dall'intervista di Valeria Arnaldi, Fai schifo, vattene a casa e non fare pena agli italiani che ti votano perché, ilgazzettino.it, 16 settembre 2018.
- ↑ Dall'intervista di Mario Manca, Chiara Bordi: "Basta con il pietismo: le persone con disabilità non sono tutte dolci e carine", vanityfair.it, 18 gennaio 2024.
- ↑ Dall'intervista La 23enne di Tarquinia senza una gamba: "Una protesi non è una condanna ma un altro modo di muoversi nel mondo", viterbotoday.it, 18 gennaio 2024.
- ↑ Da Maria Luisa Fasano, Intervista con Chiara Bordi: "Mi piace quello che vedo", theitalianreve.com, 5 febbraio 2024.
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