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Costantino Mortati

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Costantino Mortati nel 1946 circa

Costantino Mortati (1891 – 1985), giurista, costituzionalista e accademico italiano.

Citazioni di Costantino Mortati

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  • [Sulle ragioni delle insufficienze dello Stato italiano] Sorto da un'affrettata unificazione, con il suo ottuso e rapace accentramento, con l'angustia del suo parlamentarismo, che portava i partiti ad irretirsi nel giuoco delle clientele, con il suo distacco dalle masse.[1]

Citazioni su Costantino Mortati

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  • Mi convocarono al Commissariato di Vigna Clara, dove un maresciallo mi disse imbarazzato: «Dottoressa la sua domanda è stata respinta. Le donne non possono diventare Prefetto». Chiesi una dichiarazione scritta e andai subito da Costantino Mortati. Lesse il foglietto e mi chiese: «Ma lei viene da me come professore o come avvocato?» Così iniziò la battaglia. (Rosa Oliva)
  • Costantino Mortati è considerato unanimemente uno dei più importanti costituzionalisti del nostro Novecento. L'impegno alla Costituente e i suoi studi sono caratterizzati da un approccio realistico ai temi giuridici, sempre nel tentativo di costruire un rinnovato ordinamento democratico secondo i modelli e gli stimoli del migliore costituzionalismo contemporaneo. Mai incline al compromesso, non risparmiò critiche al sistema parlamentare venutosi a costituire all’alba della Repubblica.
  • Nato in Calabria nel 1891 da una famiglia della media borghesia appartenente a un insediamento di origine albanese, ma cresciuto tra Messina, Catania e Roma, dove si laurea in giurisprudenza nel 1914, in filosofia nel 1917 e in scienze politiche nel 1929, inizia la sua carriera accademica solo dopo la terza laurea, essendo stato prima molto impegnato in responsabilità familiari, nell'attività militare durante la prima guerra mondiale, nel lavoro come funzionario presso la Corte dei conti. Libero docente dal 1936, anno in cui vince pure il concorso a cattedra di diritto costituzionale, e successivamente professore nelle Università di Messina, Macerata e Napoli. 
  • Studioso molto riservato ed esigente, affronta i temi costituzionalistici anche sulla base di considerazioni modernamente comparatistiche e storiche: anche da ciò deriva la sua grande attenzione alle nuove caratteristiche degli Stati moderni, nelle quali operano enormi masse popolari e grandi partiti politici secondo ideali e programmi lontanissimi da quelli del liberalismo ottocentesco, dei cui limiti Mortati appare ben consapevole. In particolare appare molto interessato dai nuovi rapporti fra la politica e il diritto e coglie l'importanza dei principi e valori delle nuove costituzioni novecentesche, ora imposti dai nuovi partiti politici dominanti. Da ciò anche l'attento esame di alcune delle fondamentali innovazioni prodotte dal fascismo sul vecchio tessuto costituzionale italiano.
  • Se nella sensibilità di Mortati non era concepibile un sistema elettorale non basato sul proporzionalismo della rappresentanza elettorale, la garanzia della necessaria stabilità del governo esige l’utilizzazione di una molteplicità di tecniche di stabilizzazione del potere maggioritario (fino all'ipotesi di governi non sfiduciabili prima di un biennio), ma anche l'esistenza di svariati contrappesi contro possibili abusi, ivi compresa pure una molteplicità di strumenti referendari, in nome del primato della sovranità popolare. Inoltre all'esplicita valorizzazione del ruolo decisivo dei partiti politici nel funzionamento della moderna democrazia, si deve accompagnare una loro disciplina che ne esalti il ruolo democratico ma anche riduca i rischi di loro degenerazione.

Note

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  1. Citato in 1985 – Muore Costantino Mortati, massimedalpassato.it, 25 ottobre 2021.

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