Cuori in Atlantide

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Voce principale: Stephen King.

Cuori in Atlantide, romanzo di Stephen King del 1999.

Incipit[modifica]

Uomini Bassi in Soprabito Giallo[modifica]

Il padre di Bobby Garfield era stato uno di quelli che cominciano a perdere i capelli sui vent'anni e sono completamente calvi intorno ai quarantacinque. La morte per infarto a trentasei aveva risparmiato a Randall Garfield questo esito estremo. Era agente immobiliare e aveva esalato l'ultimo respiro sul pavimento di una cucina altrui. Quando era spirato il possibile acquirente era in soggiorno a cercare di chiamare un'ambulanza da un telefono scollegato. All'epoca Bobby aveva tre anni. Conservava ricordi vaghi di un uomo che gli faceva il solletico e lo baciava sulle guance e sulla fronte. Era più che sicuro che quell'uomo era suo padre. HA LASCIATO UN VUOTO COLMO DI TRISTEZZA, era scritto sulla lapide di Randall Garfield, ma sua madre non era poi così triste e quanto a Bobby... be', come si può rimpiangere una persona che non si riesce a ricordare?

Cuori in Atlantide[modifica]

Quando nel 1966 arrivai all'Università del Maine, sulla vecchia station wagon che avevo ereditato da mio fratello c'era ancora un adesivo di Goldwater, era ragnato e scolorito ma perfettamente leggibile (AuH2O-4-USA). Quando lasciai l'università nel 1970, non avevo macchina. Avevo viceversa la barba lunga, i capelli fino alle spalle e uno zaino con un adesivo su cui era scritto RICHARD NIXON È UN CRIMINALE DI GUERRA. Sul distintivo al colletto della mia giacca di jeans si leggeva NON SONO UN FIGLIO FORTUNATO. L'università è sempre tempo di cambiamenti, immagino, l'ultima importante convulsione dell'infanzia, ma dubito che ci siano mai stati cambiamenti della magnitudine di quelli vissuti da coloro che furono studenti universitari alla fine degli anni Sessanta.

Willie il Cieco[modifica]

Si sveglia con la musica, sempre con la musica; lo stridulo bip-bip-bip della radiosveglia gli è insopportabile in quei primi momenti nebulosi del giorno. Gli sembra il segnale acustico di un camion che sta ribaltando il cassone. Ma è una stagione perfida anche per la radio; la stazione di easy- listening su cui tiene sintonizzata la radiosveglia è un'antologia di motivetti natalizi e quella mattina si sveglia alle note di uno dei due o tre che ha iscritto nella sua Lista Nera, una cosa piena di voci sospirose e falsa meraviglia. Gli Hare Krishna Chorale o gli Andy Williams Singers o qualcosa del genere.

Perché Siamo Finiti in Vietnam[modifica]

Quando qualcuno muore, si pensa al passato. Sully lo sapeva probabilmente da anni, ma fu solo il giorno dei funerali di Pags che la sua mente prese coscienza di questo postulato.

Scendono le Celesti Ombre della Notte[modifica]

In un pomeriggio dell'ultima estate prima dell'anno 2000, Bobby Garfield tornò ad Harwich, Connecticut. Si recò dapprima al West Side Cemetery, dove ebbe luogo il servizio funebre vero e proprio sul lotto di famiglia dei Sullivan. Il vecchio Sully-John aveva raccolto una folla nutrita; l'articolo del Post li aveva richiamati a frotte. Alcuni bambini piccoli piansero colti di sorpresa quando il picchetto d'onore della Legione Americana scaricò una salva. Dopo la funzione davanti alla fossa ci fu un ricevimento alla sede locale dell'Amvets Hall. Bobby vi fece un'apparizione simbolica, giusto il tempo per una fetta di torta e una tazza di caffè e un saluto al signor Oliver, ma non vide nessuno che conosceva e c'erano alcuni luoghi dove desiderava andare nelle ore di luce piena che ancora aveva a disposizione. Erano quasi quarant'anni che non faceva ritorno ad Harwich.

Citazioni[modifica]

  • Era il bacio con il quale sarebbero stati confrontati tutti gli altri della sua vita per risultare puntualmente inferiori.
  • I cuori sono duri. Il più delle volte non si spezzano. Il più delle volte si piegano soltanto
  • Poi andò nella stanza di sua madre. Liz era sul letto, distesa in sottoveste, e guardandola vide che in lei avevano cominciato ad affiorare i primi segni di vecchiezza. Quando si sedette al suo fianco, un ragazzo ormai quasi grande come un uomo, lei girò la testa dall'altra parte, ma lasciò che le prendesse la mano. Bobby gliela tenne e gliel'accarezzò e attese di sentire il fischio del bollitore. Dopo un po' lei si voltò a guardarlo. "Oh, Bobby", sospirò. "Che disastro abbiamo combinato tu e io. Che cosa faremo adesso?". "Il meglio che possiamo", rispose lui continuando ad accarezzarle la mano. Se la portò alle labbra e le baciò il palmo dove la linea della vita e quella del cuore si aggrovigliavano per un tratto infinitesimale prima di proseguire ciascuna per la sua via. Faremo del nostro meglio.
  • Qualche volta leggi per il gusto della storia: non fare come quegli snob che si attaccano alla forma. Qualche volta leggi per il piacere delle parole: non fare come quei timorosi che hanno paura di non capire. Ma quando trovi un libro che ha insieme una bella storia e un bel linguaggio, tienilo a cuore.
  • Qualunque cosa abbia il potere di farti ridere ancora trent'anni più tardi non è uno spreco di tempo. Credo che le cose di quella categoria si avvicinino molto all'immortalità

Bibliografia[modifica]

  • Stephen King, Cuori in Atlantide, traduzione di Tullio Dobner, Sperling & Kupfer, 2000. ISBN 8820029499

Altri progetti[modifica]