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Daniel Glattauer

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Daniel Glattauer

Daniel Glattauer (1960 – vivente), scrittore austriaco.

Le ho mai raccontato del vento del Nord

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15 gennaio
Oggetto: Disdetta
Vorrei disdire il mio abbonamento. Mi dite, per favore, se questa è la procedura giusta? Distinti saluti, E. Rothner.

18 giorni dopo
Oggetto: Disdetta
Voglio disdire il mio abbonamento. Basta questa e-mail? In attesa di un cortese riscontro.
Distinti saluti, E. Rothner.

Citazioni

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  • Leo, mi ascolti: credo che dovremmo darci un taglio. Comincio a dipendere da lei. Non posso stare ad aspettare un giorno intero l'e-mail di un uomo che mi gira le spalle quando mi incontra, che non vuole conoscermi, che vuole solo le mie e-mail, che usa le mie parole per costruirsi una creatura tutta sua, perché le donne che incontra nella realtà lo fanno soffrire fin oltre, presumo, la soglia del dolore. Non possono continuare cosí. È frustrante. Capisce cosa intendo, Leo? (p. 58)
  • Ah, ecco che mi scrive la mia Emmi. Emmi. Emmi. Emmi. Sono un po' ubriaco, ma solo un pochino. Ho passato la serata a bere e ad aspettare la mezzanotte, l'ora in cui arriva Emmi. Sì, è vero. Non è la mia prima bottiglia. Desidero la mia Emmi. Vuole venire da me? Spegniamo la luce e basta. Non dobbiamo vederci. Emmi, io voglio solo sentirla. Chiuderò gli occhi. Con Marlene non ha più nessun senso. Ci dissanguiamo a vicenda. Non ci amiamo. Lei ne è convinta, ma in realtà non ci amiamo, il nostro non è amore, è pura dipendenza, puro possesso. Marlene non vuole lasciarmi andare e io, io non so trattenerla. Sono un po' ubriaco. Non troppo. Viene da me, Emmi? Ci baciamo? Mia sorella dice che, in ogni caso, lei è stupenda, Emmi. Ha mai baciato uno sconosciuto? Sto bevendo un altro sorso di bianco del Friuli. Brindo a noi. Sono già un po' ubriaco. Ma non molto. E adesso è di nuovo il suo turno, Emmi, mi scriva. Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente. Emmi, Emmi, Emmi.
  • Quant'è severa, Emmi. Non sia così severa. Io non voglio il caffè. Io voglio Emmi. Venga da me. Beviamoci un altro bicchierino di vino. Possiamo bendarci gli occhi, come nel film. Com'era il titolo?, mi lasci pensare. Mi piacerebbe così tanto baciarla.
  • È già tornato dal teatro? Non riesco a dormire, stasera. Le ho mai raccontato del vento del Nord? Quando tengo la finestra aperta è insopportabile. Sarebbe bello se mi scrivesse qualche altra parola. Anche solo "Allora chiuda la finestra". Al che ribatterei: Con la finestra chiusa non riesco a dormire.
  • Ecco, e adesso vado a dormire... e finalmente ricomincerò a dormire bene. Leo, è così bello riaverla qui! Leo, ho bisogno di lei! Devo potermi muovere e percepirmi anche in un mondo esterno al mio. Leo, lei è il mio mondo esterno! (p. 94)
  • Emmi, il letto può attendere! Sono ancora sveglio, sto bene. Emmi, venga da me! Beviamoci un altro bicchiere! Mi sussurri nell'orecchio "whisky, whisky, whisky". Dica "accapponare la pelle". Me la mostri. Ecco la bella pelle della Emmi col 37 di scarpe. Glielo prometto: le appoggerò solo una mano sulla spalla. Solo un abbraccio. Solo un bacio. Solo qualche bacio, nient'altro. Innocentissimi baci. Emmi, devo sapere che odore ha. Ho la sua voce nelle orecchie, adesso ho bisogno del suo odore nel naso. Dico sul serio, Emmi: venga da me. Le pago il taxi. No, non accetterà. Fa lo stesso, qualcuno lo pagherà. Hochleitnergasse 17, citofono 15. Venga da me! Oppure devo venire io da lei? Vengo anch'io! Solo per sentire una volta il suo odore. Solo per darle un bacio. Niente sesso. È sposata, purtroppo! Niente sesso, glielo giuro. Bernhard, lo giuro! Emmi, voglio solo sentire l'odore della sua pelle. Non voglio sapere che aspetto ha. Non accenderemo la luce. Buio pesto. Solo qualche bacio, Emmi. Che c'è di male? È tradimento? Cos'è il tradimento? Un'e-mail? O una voce? O un odore? O un bacio? Desidero tenerla vicino. Desidero abbracciarla stretto. Solo una notte insieme a Emmi. Chiudo gli occhi. Non mi serve sapere che aspetto ha. Devo solo sentire il suo odore, baciarla e saperla vicina a me. Rido dalla gioia. È tradimento, Emmi?
  • Un giorno ci incroceremo in un caffè o in metropolitana. Cercheremo di non riconoscerci o di fingere di non vederci, ci gireremo svelti dall'altra parte. Saremo imbarazzati per ciò che è diventato il nostro "noi", per quello che ne è rimasto. Niente. Due estranei uniti da un passato immaginario.
  • Questa fanciulla piena di vita, di brio, spigliata, bellissima, ha cominciato a raccogliere le nostre macerie, in maniera del tutto spontanea, senza farsi illusioni o aspettative di alcun genere. Una di quelle persone straordinarie inviate nel mondo per combattere la tristezza.
  • Non avessi avuto il pianoforte, sarei crollato. Ma la musica è vita, finché risuona lei, niente muore.
  • I vecchi tempi non tornano più. Lo dice già il nome, sono vecchi. I nuovi tempi non possono mai essere come i vecchi. Quando tentano di farlo risultano vecchi e logori, come le persone che li desiderano. Mai rimpiangere i vecchi tempi.
  • Nella "vita reale", se vuoi riuscire, se vuoi resistere a lungo, devi sempre arrivare a un compromesso con la tua emotività.
  • Capita sempre quel che si vuole che capiti.

La settima onda

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  • "La ami?" mi hai chiesto. Sì, la amo, quando è con me. O, in altre parole: l'amerei, se fosse con me. Ma non è con me. E io non posso essere con lei quando lei non è con me. Lo capisci, Emmi? Non posso sempre amare solo donne che non sono con me quando io sono con loro, quando le amo. (p. 41)
  • Emmi, c'è una cosa che devo dirti: sei l'unica donna a cui scrivo, a cui scrivo come scrivo, come sono, quello che mi va. Insomma, sei il mio diario, ma non stai zitta come un diario. Non sei così paziente. Non fai che impicciarti, ribattere, contraddirmi, confondermi le idee. Sei un diario con una faccia, un corpo, un aspetto fisico. (p. 87)
  • Giusto. E, dopo una risposta del genere, potrei tranquillamente riagganciare.
    Giusto. Le e-mail hanno più pazienza delle telefonate. È questa la mia fortuna!
    Giusto. E anche tra un'e-mail e l'altra si resta insieme.
    Giusto. È questo il pericolo.
    Giusto. E, al contempo, la fonte della dipendenza. (pp. 136 sg.)

Bibliografia

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  • Daniel Glattauer, Le ho mai raccontato del vento del Nord, traduzione di Leonella Basiglini, Feltrinelli, 2010. ISBN 9788807702174
  • Daniel Glattauer, La settima onda, traduzione di Leonella Basiglini, Feltrinelli, 2010. ISBN 9788807702259

Altri progetti

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