Denise Tantucci
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Denise Tantucci (1997 – vivente), attrice italiana.
grazia.it.
- [Allora inizi con una confessione: era la prima della classe, vero?] Alle elementari e alle medie ero una secchiona. Mi piace studiare, approfondire, capire, scoprire. Sono sempre stata curiosa. Una mia amica mi dice sempre: "Ma scusa, fai l'attrice, perché ti chiudi in casa a studiare?".
- [Domanda comprensibile. Lei come risponde?] Se lo prendi come studio su te stessa e riflessione sull'identità, fare lattrice è il migliore dei mestieri possibili. Ma è anche una vita basata sul giudizio altrui. Non mi piace pensare di non essere la padrona della mia carriera, per questo ho sempre sentito il bisogno di arricchire la mia quotidianità studiando.
- [Chiuda gli occhi. Come si vede tra dieci anni?] In una casa in campagna con il mio fidanzato, un cane, tanti libri di formule difficili e la valigia pronta per partire.
- [Per andare dove?] A Edimburgo, dove vorrei girare un film ma anche andare a studiare dal professor Higgs, premio Nobel per la Fisica.
Intervista di Paola Casella, iodonna.it, 18 settembre 2021.
- [Come è stata scelta da Moretti?] Come è stata scelta da Moretti? C'è stato un primo incontro in cui abbiamo semplicemente chiacchierato. È molto appassionato di matematica e il fatto che allora mi stessi laureando in Fisica l'aveva incuriosito. Poi due provini, dopo i quali sono passati due mesi, e io ormai non ci speravo più. Invece mi ha convocato lui in persona.
- [Sul set ha fama di essere severo...] Sì, perché è molto preciso. È vero che si fanno tanti ciak, ma il fatto che abbia un'idea così chiara di quello che vuole da un'attrice mi ha aiutata. Magari devi ripetere una scena 30, 40 volte, però aggiungi sempre un pezzo, il che è costruttivo, nel vero senso della parola.
- [Aveva letto il romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo su cui è basato Tre piani?] Sì, ed è stata una grandissima scoperta, infatti poi ho letto tutti gli altri suoi libri. A Cannes quando l'ho incontrato l'ho subissato di domande, poveri noi! Durante il primo lockdown avevo letto il suo romanzo più celebre, La simmetria dei desideri, seduta in camera di mia sorella e quella matta mi ha fatto un video mentre scoppio a piangere davanti alle ultime pagine. E a Cannes l'ho mostrato a Nevo, dopo la conferenza stampa.
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